Non c’è che dire: quella di ieri è stata una grande serata. Per tutta la squadra, ovviamente, ma anche per Stefano Sturaro, che ha anche sfiorato il gol personale, colpendo il palo nella ripresa. «Dopo una partita così si respira un’aria felice – così ai microfoni di Jtv - È stata una serata perfetta, come qui succede spesso, una vittoria che ci dà morale».
Una grande prestazione che corona con la qualificazione un girone fin qui disputato alla grande: «Non era facile, le squadre erano tutte forti. Abbiamo saputo soffrire ma ci siamo qualificati grazie al nostro valore. D’altronde, la Champions League è una competizione per la quale gli stimoli si trovano praticamente da soli, a partire dall’inno all’inizio della partita».
Quanto alla sua azione di mercoledì sera: «Ho seguito Morata, quando ho visto che il suo tiro poteva non entrare in porta allora ho dato tutto per raggiungere la palla, ma sono arrivato con un mezzo secondo di ritardo…».
“Dare tutto” è un concetto che appartiene a Stefano: «Ogni volta che scendo in campo lo faccio per giocare al 100%, che si tratti di un grande match internazionale o di una qualsiasi altra partita». A proposito di grandi eventi internazionali, quali sono i più intensi ricordi europei di Sturaro? Semplice: «La semifinale con il Real Madrid e la finale di Berlino, anche se quella sera non ho giocato».
Chiuso, per ora, il discorso Champions, ecco tornare il campionato: «Domenica andiamo a Palermo per vincere, vogliamo disputare una partita aggressiva fin dall’inizio per portare a casa il risultato».
Inevitabile la domanda su quali siano i suoi modelli calcistici: «Non ne ho uno in particolare. Quello che faccio, anche qui alla Juventus, è imparare dallecarriere dei grandi campioni e impegnarmi al massimo per alzare il mio livello. Qui io sto crescendo, come giocatore e come uomo, con stimoli sempre più elevati: voglio continuare a migliorarmi».