Per parlare di Juve-Milan, iniziamo dai pro e dai contro messi in luce da Massimiliano Allegri alla fine del match, vinto per 1-0 grazie alla spettacolare grande triangolazione Pogba-Alex Sandro-Dybala.
«Sono soddisfatto perché la squadra davanti è andata a cercarsi molte palle, mentre dietro ha fatto giocare palloni sporchi ai loro attaccanti. Abbiamo preso coraggio e come squadra siamo andati nella loro metà campo, senza subire un gran che. C’è da migliorare invece la velocità di passaggio, la serenità di alcune giocate, mentre in alcuni momenti dobbiamo essere meno leziosi e più concreti. In questo momento però dobbiamo trovare i risultati. E la solidità a questo fine è importante: oggi non abbiamo preso gol, quindi valuto quello di stasera come un altro passetto in avanti».
Già perché la terza vittoria in campionato porta i bianconeri a scavalcare la formazione di Mihajlovic a quota 21, uno degli obiettivi dichiarati alla vigilia della gara.
«E’ stato fatto il sorpasso dopo una partita molto complicata. Il Milan ha difeso bene e ci ha creato difficoltà, dando la sensazione che potessero crearci problemi. I miei ragazzi però sono stati bravi. La partita non sarà stata bella tecnicamente ma abbiamo raggiunto l’obiettivo. E ora rituffiamoci nella Champions cercando di chiudere il discorso qualificazione mercoledì».
Il contemporaneo pareggio della Roma fa sì che la Signora possa guadagnare ulteriore terreno sulla vetta della classifica, in attesa delle gare di domani. «Abbiamo rosicchiato due punti ai giallorossi, ma soprattutto abbiamo colto la terza vittoria di seguito. Quando insegui devi cercare di non sbagliare mai».
Non poteva mancare un’analisi approfondita sulla modifica tattica apportata a metà gara con l’uscita di Hernanes e l’entrata di Bonucci. «Con il 3-5-2 Alex Sandro, che ha caratteristiche diverse da quelle di Patrice, è andato a fare l’esterno alto di sinistra. Più che con il trequartista è importante giocare con i 3 davanti, però abbiamo fuori Pereyra che è l’uomo che scompiglia un po’ le difese avversarie – c’è da dire tuttavia che Dybala si è mosso bene tra le linee. Quando torna il Tucumano e Hernanes crescerà di condizione, avremo più fluidità di gioco meno prevedibilità nelle traiettorie di passaggio».
Un’ultima battuta ha riguardato Dybala, naturalmente (“sono sempre convinto che sia in crescita, come gli altri giocatori a disposizione: ha qualità tecniche importanti e le sta dimostrando in campo»), su Cuadrado, oggi in panchina, sugli infortunati. «Non potevo fare tutte queste sostituzioni: alla fine o entrava Morata o entrava il colombiano. Khedira ha avuto un riacutizzarsi della vecchia cicatrice, tornato dalla nazionale: ha effettuato buon allenamento giovedì, ieri uno mezzo e mezzo e oggi ho preferito non rischiarlo. Evra ha una caviglia che duole da un po’ di tempo, gli altri sono sulla via del recupero».