Allo Stadio Tardini di Parma, il giorno 19 novembre di 20 anni fa, per la prima volta fra i pali della squadra gialloblu gioca nella massima serie italiana un giovane ma promettente portiere, di soli 17 anni. Quel portiere si chiama Gianluigi Buffon, e quel giorno fa subito parlare di sé, mantenendo la porta inviolata (contro un avversario mica da ridere, il Milan) e risultando uno dei migliori in campo.
I fatti, nel corso degli anni, parleranno per lui: “promettente”, come abbiamo detto prima, risulterà un aggettivo quantomai riduttivo. Sarebbe meglio forse definirlo un predestinato. Gigi Buffon in questi 20 anni ha fatto – e non è un modo di dire – la storia del calcio, vincendo un Mondiale e scrivendo pagine leggendarie nel suo sport.
E, ovviamente, nella storia della Juventus. Una storia che lo lega alla Signora dal 2001. Se le parole non vi bastano, facciamo parlare i numeri della sua carriera juventina: 8 scudetti, 5 Supercoppe nazionali, una Coppa Italia.
Le sue parate, in questi 240 mesi, hanno scandito giornate memorabili. Definirle decisive sarebbe quasi riduttivo (avete presente il suo intervento pazzesco nel derby di poche settimane fa, tanto per fare un esempio?).
E così la sua leggenda continua, in barba al tempo che passa. Per tutti questi motivi, caro Gigi, e per tutte le volte che in futuro volerai ad acchiappare un pallone sotto l'incrocio dei pali, con lo stesso entusiasmo di quel Parma-Milan di 20 anni fa, oggi non solo i tifosi bianconeri, ma tutti gli appassionati di calcio, ti tributano una lunga, lunghissima standing ovation.