«I ragazzi hanno fatto una bella partita, è la terza volta che non subiamo gol, un dato importante. Abbiamo giocato a tratti un buon calcio, creando tante occasioni per far gol. Sono abbastanza soddisfatto anche se nella parte finale della partita bisognava perdere meno palloni e risparmiare energie».
Questa è stata per Massimiliano Allegri la partita Juventus-Atalanta, che ha fatto segnare il ritorno alla vittoria dopo due pareggi consecutivi tra campionato e Champions ed ha permesso di non arrestare la marcia d’avvicinamento alle posizioni di testa della classifica.
Naturale che le domande riguardassero uno dei giocatori più in forma del match, ovvero Paulo Dybala. Su questo tema Allegri non ha fatto altro che rimarcare quanto già aveva espresso ieri in conferenza stampa, e in generale da inizio stagione. «Credo a quello che faccio, ma non mi si può dire nulla sulla gestione dei giovani, visto lo storico. Fin dal Cagliari, per arrivare alla Juve. Continuo a lavorare come ho sempre fatto, credendo in quello che faccio», ha detto il mister. «Mi è piaciuta la sua posizione, così come quella di Pereyra quando era in campo. Al Palermo per lui era diverso, lì era un leader: nella Juventus la quantità di palloni che gioca è differente. Ha bisogno ancora di migliorare. Lì giocava da prima punta, qui deve giocare in posizione diversa e soffre la fisicità. Alla Juve ha meno spazio davanti rispetto che nei rosanero».
«Nell’arco di un campionato i giocatori hanno sicuramente alti e bassi», ha concluso, sulla questione. «Paulo deve crescere, ma questo non toglie nulla alle sue qualità».
Sul tema del rigore ceduto dalla Joya a Paul Pogba, Allegri ha rivelato che i due erano entrambi rigoristi, al pari di Claudio Marchisio, quest’oggi. «Paulo ha lasciato la palla a Pogba, i rigori non li sbaglia chi non li tira. Paul sta crescendo ma può fare meglio, senza perdere palloni banali a metà campo».