«Sappiamo che dobbiamo ancora completare la rosa e farlo il più in fretta possibile». L'esordio di Giuseppe Marotta nella conferenza stampa tenuta con Massimiliano Allegri in occasione della partenza del ritiro della Juventus a Vinovo, suona come musica per le orecchi dei tifosi bianconeri.
La società è al lavoro per regalare al tecnico ulteriori rinforzi e uno dei nomi più “caldi” in questo periodo è quello di Mario Goetze: «Siamo alla ricerca di un profilo con quelle caratteristiche – ammette l'amministratore delegato, ma Goetze è un giocatore del Bayern a tutti gli effetti.
Il rapporto con la società tedesca è molto buono e nel momento in cui si presentasse la possibilità valuteremo se condurre una trattativa. Abbiamo l'obbligo di allestire una squadra competitiva.
Siamo certi che lo sia già, ma ci sono ancora delle piccole lacune da colmare e lo faremo a seconda delle opportunità che si presenteranno.
Queste non sempre nascono dalla disponibilità economica, ma anche da situazioni particolari, come quella che ci ha permesso di arrivare a Khedira.
Abbiamo già speso circa 100 milioni, incassandone la metà e dobbiamo agire con equilibrio. Una squadra vincente è tale non per gli investimenti che realizza, ma per il modello che crea per i programmi e per il senso di appartenenza dei suoi giocatori. E questo è fortissimo in molti elementi che hanno già fatto la storia di questa società e che davanti a richieste di altre squadre hanno manifestato la volontà di rimanere».
Altri invece hanno fatto una scelta diversa: «La Juventus non è una società venditrice e noi non trasferiamo giocatori se non sono loro a chiedercelo. Questo si è verificato per Pirlo, Tevez, Ogbonna e anche Vidal mi ha confermato il desiderio di vivere un'esperienza diversa.
Tra l'altro il suo contratto con noi sarebbe scaduto nel 2017, mentre con il Bayern dovrebbe aver chiuso un accordo di cinque anni, molto importante per il suo futuro. Pogba? È un giocatore in cui crediamo molto, abbiamo ascoltato l'interessamento di diversi club, ma non ci siamo seduti al tavolo delle trattative con nessuno.
Solo nel caso in cui lui non volesse continuare con noi valuteremmo le offerte, ma ad oggi non ci sono queste condizioni e non prendiamo in considerazione un suo trasferimento».
La Juve che sta nascendo è profondamente rinnovata, ma ha basi solide, anche perché si fonda su un modello ben definito, «che è il mix di due componenti – spiega Marotta – Dobbiamo allestire una squadra competitiva e prestare attenzione all'equilibrio economico. Rinnovando abbiamo investito gli introiti dei diritti televisivi dello scorso anno, circa 90 milioni, attraverso l'acquisizione di giocatori provenienti da società italiane.
Lo dico con orgoglio: questo atteggiamento dovrebbe essere d'esempio perché agendo in questo modo si crea la possibilità per il nostro movimento di investire e di valorizzare i Settori Giovanile.
Inoltre abbiamo abbassato l'età media della squadra e anche se sostituire giocatori come Pirlo e Tevez è impossibile, chi è arrivato ha forti motivazioni e Allegri ha la capacità di far si che i sogni dello scorso anni si mantengano e possano realizzarsi».