«Non vediamo l'ora che arrivi mercoledì sera». La sfida contro il Real si avvicina e anche per Chiellini cresce l'attesa. L'attesa, non l'ansia. Giorgio ha esperienza da vendere e sa godersi un momento come questo, che lo porterà a giocare la gara più esaltante: «Forse ci sono stati momenti anche più dispendiosi a livello emozionale – spiega il difensore ai microfoni di Sky Sport - come le ultime due settimane che precedettero il primo scudetto, visto che era parecchio che non vincevamo Come prestigio però questa è sicuramente la più importante, anche perché io sono alla Juve da dieci anni e dall'ultima semifinale di Champions ne sono passati dodici...». «Il nostro è stato un percorso in crescendo – continua Giorgio - Siamo maturati partita dopo partita e aver superato prima gli ottavi e poi i quarti ci ha dato maggior consapevolezza. Non siamo mai stati così vicini all'obiettivo, ma mancano ancora 95 minuti durissimi, la finale è ancora lontana e servirà una partita super per raggiungerla».
Nella gara di andata la Juve ha messo in campo una carica agonistica straordinaria e potrebbe proprio essere questa l'arma in più anche per il ritorno: «Quando giochi una semifinale di Champions, anche se hai vinto il trofeo l'anno prima “la fame” viene da sola. Il Real può forse sembrare meno “cattivo” di noi, ma questo dipende anche dal tipo di giocatori che ha: fuoriclasse che in un attimo possono cambiare il corso della partita, basti vedere come sono riusciti a rimontare contro il Valencia, in una gara in cui avrebbero potuto segnare otto, dieci gol. Noi dovremo limitarli e daremo il 110% per arrivare in finale».
Staccato di quattro punti dal Barcellona in Campionato, fuori dalla Coppa del Re, al Real resta solo la Champions e i tifosi madridisti, da sempre molto esigenti, cominciano a mugugnare. Se la partita contro la Juve dovesse mettersi in salita, forse il clima Bernabeu potrebbe rivelarsi più ostile per i padroni di casa che per i bianconeri: «Lo stadio sarà tutto dalla loro parte - ribatte Chiellini - e dovremo essere bravi noi a mettere pressione ai nostri avversari, che comunque sono giocatori esperti di livello internazionale e non si farebbero certo intimorire da qualche fischio del proprio pubblico. Sappiamo bene che non potremo giocare arroccati in difesa per difendere lo 0-0, ma che dovremo essere bravi a coprire e a ripartire. Al Bernabeu ho giocato due volte, speriamo che non vada come l'anno scorso, quando perdemmo e fui espulso, ma come la prima, quando vincemmo con doppietta di Del Piero».