Giù il cappello davanti ai Campioni d'Italia. Si era detto nei giorni che avevano preceduto la sfida contro il Real Madrid che i bianconeri, per battere i Blancos, avrebbero dovuto superarsi. Beh, non è stato necessario. È bastato fare la Juve, ricordarsi la storia e ripeterla, in una gara fatta di cuore, coraggio e intensità straordinaria. Neutralizzare un attacco come quello del Real è impresa impossibile e la squadra di Allegri concede un gol e qualche occasione, ma che partita giocano tutti!
I ragazzi di Allegri lasciano i polmoni sul campo, ma non concedono un metro agli avversari, lottano su ogni pallone con una foga eroica e, alla fine, il 2-1 va loro perfino un po' stretto se si guardano le occasioni avute nel finale.
Va bene così comunque, perché se mai ce ne fosse stato bisogno, i bianconeri dimostrano di essere con pieno merito tra le prime quattro squadre d'Europa e giocano senza nessun timore reverenziale, anzi: approfittano del fatto che il Real non pressi e manovrano con calma, trovando le verticalizzazioni al momento giusto e scaldando subito le mani di Casillas con il sinistro di Morata dal limite. Al 7', l'ex merengues, pescato da Bonucci, tenta anche un coraggioso pallonetto dalla tre quarti, ma il portiere spagnolo riesce a recuperare la posizione.
È il preludio del gol: due minuti dopo Marchisio pesca Tevez libero al limite. L'Apache controlla, si gira e lascia partire un diagonale rasoterra che Casillas respinge debolmente, proprio sui piedi dell'ex compagno di squadra. E Alvaro da due passi non perdona.
Lo Stadium è un pandemonio, ma bisogna guardarsi dai fuoriclasse del Real: Kross spara una saetta da fuori area e Buffon deve distendersi per deviare in angolo, mentre è più semplice la presa sul tentativo di Isco. Risponde Tevez, con un destro potente e non lontano dai pali.
È insomma una gara magnifica, che la Juve interpreta non solo con coraggio, ma soprattutto con sicurezza.
Di Ronaldo non c'è traccia fino al 23', quando scatta sul filo del fuorigioco e mette a lato il diagonale. Il Pallone d'Oro però non si può perdere di vista e infatti alla seconda occasione colpisce: James Rodriguez riesce a trovarlo libero sul secondo palo, la difesa bianconera viene colta di sorpresa e il colpo di testa è un gioco da ragazzi.
Un'altra squadra accuserebbe il colpo. Non la Juve, che riprende in mano il gioco e fa girare palla, ma non trova sbocchi in avanti, se non con un tentativo da lontano di Marchisio fuori misura. Ben più pericolosa l'unica azione del Real prima dell'intervallo, che si sviluppa con l'inserimento di Isco e il traversone per James Rodriguez. Il tuffo di testa del colombiano è perfetto e, con Buffon battuto, è la traversa a salvare i bianconeri.
In avvio di ripresa entrambe le squadre sembrano più occupate a non concedere occasioni che a crearne. Così, per procurarsene una, la Juve deve affidarsi a Carlos Tevez. L'Apache recupera il pallone sulla propria tre quarti dopo un tiro di Marcelo respinto e mette il turbo, arrivando fin nell'area avversaria e venendo steso da Carvajal. È rigore ed è lo stesso Tevez a trasformarlo, riportando in vantaggio i bianconeri.
Ancelotti cambia, inserendo il Chicharito Hernandez al posto di Isco e varando il tridente. Risponde Allegri, con Barzagli al posto di Sturaro e passando alla difesa a tre.
Il Real attacca a folate e se arriva dalle parti di Buffon fa paura, come quando Hernandez e Ronaldo non arrivano a deviare da pochi passi il tiro di Sergio Ramos.
Poco dopo la mezz'ora arriva il turno di Llorente, dentro per Morata. I bianconeri sono visibilmente stanchi e cercano di abbassare il ritmo e Allegri inserisce forze fresche, richiamando Tevez e mandando in campo Pereyra. In contropiede ci sarebbe anche la chance per arrotondare il punteggio: Marchisio lancia Llorente in profondità e il Re Leone evita l'uscita di Casillas, ma è troppo defilato per concludere e l'unica soluzione è cercare Vidal a centro area, quando però la difesa spagnola ha ormai recuperato.
Ancora Llorente, in pieno recupero, ha la palla del 3-1, ma la sua deviazione sulla punizione di Pirlo termina prima sulla testa e poi tra le mani di Casillas.
E allora finisce con un solo gol di scarto e la qualificazione rimane aperta. La si dovrà conquistare al Bernabeu, tra otto giorni.
Ma signori, questa Juve ce la può fare. Eccome