Una struttura e un modello vincente. Un brand cresciuto negli ultimi anni. Una società ambita a livello internazionale: questo è la Juventus, da quattro anni Campione d’Italia. Lo spiega chiaramente il Direttore Generale Giuseppe Marotta: «L’avvento del presidente Agnelli ha dato un grande senso di appartenenza a tutti noi, ha creato una struttura e un modello vincente, con investimenti mirati che si sono trasformati in risultati sul campo».
Lo scudetto che la Juve da questa sera può mettere in bacheca ha un sapore particolare: «Quando arrivò Allegri a Vinovo siamo stati accolti da calci, sputi e uova – ricorda Marotta – Questo ci ha fatto capire da subito che ci saremmo trovati di fronte a una sfida accattivante. Siamo riusciti con i risultati ad affermare le nostre scelte». Merito di tutto lo staff e ovviamente dello stesso tecnico livornese: «L’allenatore è un grande gestore della squadra ed è un leader. Max è entrato con tranquillità, ha portato la squadra con merito a questi traguardi, più di così non credo gli si potesse chiedere». Merito però anche ai giocatori: «Non dimentichiamo che abbiamo avuto in questa stagione molti infortuni: abbiamo dimostrato di avere anche dei grandi “gregari”, il cui emblema è Padoin».
E adesso la Juve non si ferma: «Abbiamo davanti a noi obiettivi importanti, come la Semifinale di Champions, ma intanto ci godiamo uno scudetto vinto perché siamo stati i più forti. In una competizione con trentotto tappe prevale la squadra che ha i valori tecnici più elevati e non a caso anche questa sera la risposta della squadra è stata egregia». Non si ferma nemmeno il marchio Juventus: «Il nostro brand è in crescita, ora i giocatori chiedono di venire qui. Il merito è della credibilità ritrovata con la presidenza Agnelli ma anche della serietà di tutti noi».
A proposito di grandi giocatori, è stata ed è una stagione pazzesca per Carlitos Tevez: «Ha un contratto, qui sta benissimo ed è uno dei leader dello spogliatoio, mi auguro che non ci siano motivi per allontanarsi da noi. Intanto gli riconosciamo i suoi enormi meriti».