«Più passano gli anni e più gli scudetti sono belli». Sorride Gigi Buffon all’uscita dello spogliatoio di Marassi: la sua voglia di vincere, dopo anni, è immutata. «Non ci si stanca mai, anzi, più si invecchia e più ci si gode i successi», spiega il capitano, che aggiunge: «Abbiamo la gioia di avere chiuso un cassetto, ora possiamo dedicarci anima, corpo e testa al Real, il cui pensiero pulsa da parecchi giorni. Ce la vogliamo giocare, per non avere rimpianti».
Uno scudetto vinto dominando, ma non senza insidie: «La stagione 2013/14 è stata un testa a testa fino alla fine, quest’anno è stata un’altra storia. È stato però un percorso anche insidioso: succede, in annate come queste, di vivere qualche battuta d’arresto. È fisiologico, ma in un certo senso fa bene: quando sai di essere il più forte corri il rischio di avere momenti di apatia. Qualche bella frustata serve per svegliarsi, per avere un pungolo a dare il meglio di noi».
Questa vittoria ha comunque un sapore particolare, per tutti: «A luglio, quando è cambiata la guida tecnica, anche noi qualche dubbio lo avevamo. Abbiamo dimostrato il nostro valore, tecnico e morale. Siamo un gruppo con una mentalità congenita spiccata, uno spirito di sacrificio, abnegazione e voglia di non accontentarsi senza eguali».