Prima di ieri sera, la Juventus non aveva mai superato il turno dopo una sconfitta in casa all’andata in turni ad eliminazione diretta nelle coppe (nazionali ed europee, era accaduto otto volte). Prima di ieri sera.
Con una grande prestazione la Signora ha infatti espugnato il Franchi, dove non aveva mai vinto in Coppa Italia (quattro sconfitte e tre pareggi il bilancio fino al 7 aprile 2015): un’impresa – come ha detto Allegri – dal sapore particolare, se è vero che la Fiorentina non perdeva in casa dallo scorso dicembre (1-2 con la Dinamo Minsk in Europa League).
A testimoniare del dominio bianconero in campo il fatto che il primo tiro nello specchio dei viola è arrivato all’86° minuto. Merito certo di una difesa rocciosa –schierata a tre dal mister proprio quando i viola si spingevano in avanti con più continuità alla ricerca del gol che avrebbe accorciato le distanze – ma anche di un centrocampo capace di agire da schermo a protezione della retroguardia.
La maggior parte dei tiri dei padroni di casa è infatti arrivata da fuori area (ben nove). La squadra viola ha tenuto un atteggiamento di fuorigioco molto alto (39.6m) con un baricentro medio di ben 56.3m a fronte di quello bianconero, schiacciato verso la porta di Storari (40.1m, con una linea difensiva piazzata a 7.5m). La Fiorentina ha pertanto pescato più volte in fuorigioco i Campioni d’Italia (4), ma per esempio non è stata capace di effettuare nessun passaggio filtrante a cercare la velocità di Salah o l’opportunismo di Mario Gomez.
I ragazzi di Allegri hanno recuperato più palle (65 vs 59), effettuato più giocate di testa (72 vs 57) e vinto un maggior numero di contrasti (20 vs 18, sei dei quali del solo Arturo Vidal), mentre la controffensiva viola si concentrava sul bloccare le linee di passaggio tra i reparti bianconeri (23 vs 17).
L’efficacia del gioco offensivo della Signora si evince anche dal dato dei tiri dentro l’area, ben 12 contro i 7 viola, con una percentuale realizzativa del 30%.
La palma d’oro per il maggior numero di palloni intercettati va a Chiellini, con 4 interventi andati a buon fine. Bonucci, come suo solito, ha piazzato ben 8 lanci positivi, mentre il Principino è tornato alla grande a tirare le fila del centrocampo recuperando 12 palloni e creando ben 4 occasioni da rete.
Alessandro Matri si è mantenuto sulla sua media genoana che lo dava in rete una volta ogni due tiri nello specchio. Così è stato anche ieri sera: il Mitra ha trovato il gol alla prima da titolare dal suo ritorno alla Juventus. E’ stato nel dettaglio il suo terzo gol alla Fiorentina, dopo i due segnati in campionato, sempre in maglia bianconera.
Con lui sul tabellino dei marcatori anche Roberto Pereyra, a segno in due partite di fila come era accaduto con le altre due reti firmate per la Juve (tra il 15 ed il 18 gennaio, nelle sfide con il Verona tra Coppa Italia e campionato). Come dire: segnare in una partita non basta mai, Max si ripete sempre anche in quella successiva. El Tucu è stato anche autore di quattro cross e due tiri nello specchio.