È una Pasqua di lavoro ma molto serena, quella della Juventus. Una Pasqua da capolista come forse in pochi si aspettavano. Non tanto per il possibile successo di Palermo – visto il grande momento di forma dei bianconeri – quanto per il passo del Milan con la Fiorentina.
Si parla di campionato, di vetta ritrovata e di Milan e si pensa ad Andrea Pirlo, grande ex e uno dei protagonisti assoluti della cavalcata della squadra di Conte. Il fuoriclasse bresciano ha parlato con Sky Sport. Il punto della situazione tra il passato, il presente e soprattutto il futuro. Un futuro che è fatto di sette partite, senza contare la finale di Coppa Italia. Ma soprattutto una: quella di mercoledì con la Lazio.
Ovviamente la prima sensazione è quella legata alla classifica. «Fa un bell’effetto essere di nuovo in testa, da un po’ non eravamo davanti ma abbiamo sempre avuto la consapevolezza di far bene e di poter star attaccati alla vetta. Ieri non ci aspettavamo la sconfitta del Milan soprattutto dopo che è andata in vantaggio. La Fiorentina ci ha fa fatto un favore e ci ha dato ancora più carica per battere il Palermo».
Pirlo è uno abituato a lottare per il vertice e appena un anno fa ha assaporato la gioia tricolore. Forte di questa esperienza, ha la sua ricetta per lo sprint: «Sappiamo che ci aspettano sette finali, ma ora tutto dipende da noi. Vincendole tutte saremmo irraggiungibili. A oggi abbiamo il 50% di possibilità di vincere il campionato, anche perché non credo che il Milan sia in crisi, ieri ha solo pagato la stanchezza della Champions. Ma, ripeto, da adesso dipende solo da noi».
Sette finali. Indipendentemente dal calendario, la Juventus si appresta a dare tutto nelle gare che restano. «In Serie A le partite sono sempre difficili – conclude Pirlo -, dobbiamo giocarle tutte senza pensare al nome della rivale. Affrontandole una alla volta. Adesso abbiamo la testa solo a mercoledì sera quando arriverà la Lazio. Troveremo di fronte una grande squadra che già l’anno scorso ha fatto bene. Vogliamo vincere per continuare il nostro cammino e per pensare ancora in grande».