I tre giorni che hanno cambiato la vita di Simone Padoin. Lunedì l’annuncio del suo arrivo alla Juventus. Ieri le visite mediche e le prime parole da bianconero. Oggi l’allenamento con i compagni e la presentazione ufficiale.
Tre giorni e un destino che ha sorpreso lo stesso ragazzo friulano: «Non mi aspettavo questa chiamata della Juve. Il sogno di tutti i ragazzi è finire a giocare in una grande squadra, per questo devo ringraziare l’Atalanta che mi ha permesso di realizzarlo. Arrivo qui in punta di piedi, pronto a giocarmi le mie carte e dare una mano alla squadra a vincere qualcosa di importante».
Simone arriva in punta di piedi, ma con una “raccomandazione” speciale, quella di Antonio Conte che l’ha avuto a Bergamo e che stravede per giocatori come lui. E come un altro ragazzo arrivato da poco, cioè Emanuele Giaccherini: «La presenza del mister ha influito sul mio arrivo. Con lui sono stato solo pochi mesi ma ho capito che era uno con le idee chiare e oggi la Juve ha lo stesso spirito che aveva da lui da giocatore. L’ho potuto constatare solo due settimane fa quando l’ho affrontata a Bergamo. Giaccherini? Sì, lui è un esempio, sta dimostrando che con la giusta mentalità si può fare bene anche nelle grandi squadre».Padoin è pronto a rinforzare ancora di più il centrocampo bianconero, un reparto che non tarda a definire “il più forte d’Italia”. Per capire quale potrà essere il suo contributo, l’ex atalantino usa un paragone importante: «So recuperare palla e inserirmi in zona gol. Quando ho affrontato la Juve, mi ha fatto una grande impressione Vidal. Come caratteristiche mi sento simile a lui, spero di poter avere lo stesso rendimento che ha avuto lui nella prima parte di stagione, è stato davvero fantastico».