E sei. Claudio Marchisio non si ferma più. A Napoli aveva “marcato visita”, causa squalifica, ma non appena tornato in campo ha subito ripreso la piacevole abitudine di trascinare la sua Juve e di segnare gol decisivi: «Ho chiuso uno scambio con Pepe e Vidal - spiega il Principino descrivendo la sua ennesima prodezza - ma credevo che il pallone non mi tornasse più. Invece Arturo è riuscito a ridarmelo e quel punto è stato importante il controllo per arrivare a calciare di sinistro».
Un gol pesantissimo quello di Claudio, arrivato in una partita che sembrava stregata: «Noi cercavamo di allargare il gioco sulle fasce, ma loro si chiudevano molto. Non era facile, ma lo sapevamo. Dovremmo essere più cinici sotto porta, ma questo aspetto può anche essere positivo: significa che abbiamo ancora ampi margini di miglioramento».
La Juve torna in vetta alla classifica in solitaria, grazie a un successo contro una cosiddetta piccola. Altro segnale di miglioramento rispetto agli anni passati: «Abbiamo più serenità e fiducia nei nostri mezzi e questo ci aiuta a ottenere certi risultati. Siamo contenti per la vittoria e per la risposta a Udinese e Milan che ci avevano sorpassato. Io ero dispiaciuto di non aver giocato a Napoli, ma avevo approfittato della settimana per recuperare e oggi mi sentivo bene. Devo dire però che tutta la squadra ha giocato su grandi ritmi. Pazienza? Ottima partita la sua. Ha dimostrato di non essere solo un centrocampista di quantità, ma di saper anche dettare i ritmi alla squadra. E’ stato importante lui, così come gli ingressi di Quagliarella e Giaccherini che ci hanno dato forze fresche. Spiace per Alex (Del Piero ndr). Subito ci siamo preoccupati, perché abbiamo visto il taglio e il sangue. Una volta rientrati in spogliatoio però ci ha tranquillizzato».