Un terzino con il vizio del gol. Stephan Lichtsteiner ha inaugurato lo Juventus Stadium, segnando contro il Parma la prima rete bianconera in gare ufficiali, e si è ripetuto con la Svizzera nell’ultima gara di qualificazione ad Euro 2012 contro il Montenegro, privo dello squalificato Vucinic.
Alla gioia per la prodezza individuale non si è però aggiunta quella della qualificazione, visto che gli elvetici erano già matematicamente esclusi dalla rassegna continentale. Le soddisfazioni ora Stephan dovrà cercarle esclusivamente in bianconero e, a giudicare dall’avvio di campionato suo e della squadra, sembra essere sulla buona strada per ottenerle: «Spiace per l’eliminazione dall’Europeo, ma la stagione continua e a questo punto mi concentrerò esclusivamente sulla Juve. Siamo partiti bene e non era scontato, visto che la squadra rispetto allo scorso anno è cambiata parecchio. I meriti credo vadano equamente divisi: Conte sta dimostrando di essere non solo un allenatore preparato, ma anche un vero trascinatore, la società ha compiuto degli sforzi importanti per costruire una squadra competitiva, i tifosi ci stanno dando una mano enorme e lo stadio, beh, è fantastico e ci aiuta a dare sempre quel qualcosa in più che, alla fine, fa la differenza».
Qualche merito lo avranno pure i giocatori però... «Sicuramente ci stiamo tutti impegnando molto per applicare in campo quanto ci viene richiesto dall’allenatore, ma volutamente non avevo citato la squadra: noi non stiamo facendo altro che il nostro dovere. Anzi... il nostro dovere è continuare con questo impegno per migliorarci ancora, perché siamo solo all’inizio e non possiamo che crescere. Poi, a fine stagione, se ce li saremo meritati, allora potremo goderci gli elogi».
La vittoria contro il Milan ha galvanizzato l’ambiente, ma Lichtsteiner, al quarto anno in Italia, conosce troppo bene le difficoltà del nostro campionato per lasciarsi prendere dall’entusiasmo: «Abbiamo superato un bell’esame, perché quella è stata una vittoria importante per il morale, ma soprattutto perché abbiamo fornito una prestazione convincente, che ci ha permesso di capire quali sono le nostre potenzialità. Gi esami però, non finiscono mai e ora dobbiamo ripeterci, altrimenti quel 2-0 non sarà servito a nulla. Domenica giochiamo a Verona, contro il Chievo: è in questa partita che dobbiamo dimostrare di poter giocare sempre con l’intensità che abbiamo messo in campo contro il Milan».