Meno di venti giorni e la Primavera inizierà a fare sul serio. Sabato 10 settembre, i giovani bianconeri faranno il loro esordio in campionato andando a fare visita alla Fiorentina.
Un match subito affascinante. Per la forza dei viola (che l’anno scorso sono stati tra i protagonisti assoluti) ma anche per la tradizione. A maggior ragione quest’anno, vista la presenza di un fiorentino doc come Marco Baroni sulla panchina bianconera.
Proprio il neo tecnico della Primavera ha fatto il punto parlando in esclusiva con Juventus Channel. «Finora la squadra ha fatto un buon lavoro. La preparazione è stata intervallata dal torneo che abbiamo disputato in Germania, ma sta andando bene. Il gruppo è giovane, ha qualità e sta crescendo. I ragazzi hanno tanta voglia di impegnarsi e migliorarsi e per questo sono fiducioso. L’organico che ho a disposizione è buono, per vedere i risultati ci vorranno lavoro e tempo, ma la voglia di lavorare non manca e il tempo è tutto dalla nostra parte».
Riguardo l’esordio con la Fiorentina, Baroni la pensa così: «Le partite importanti aiutano a crescere e a confrontarci. Per noi la gara deve essere vista come una festa, visto che lavoriamo tutta la settimana per questo obiettivo. Dobbiamo sempre scendere in campo portando rispetto per ogni avversario. Contro la Juventus tutti vogliono fare bene e spesso finiscono per essere più difficili le partite che sulla carta sembrano più facili. Rivelazioni della stagione? L’anno scorso il Varese ha fatto come il mio Siena tre stagioni fa, quando abbiamo raggiunto una finale che sembrava quasi impossibile. Questo dimostra come la base motivazionale sia fondamentale. In ogni caso, noi siamo la Juventus e non dobbiamo guardare gli altri, ma solo noi stessi».
Anche quest’anno, la Primavera potrà contare su alcuni ragazzi che hanno già conosciuto la Prima Squadra e altri che ambiscono ad arrivarci. Forte della sua lunga esperienza in Serie A, Baroni ha la sua ricetta: «La maglia della Juventus è pesante, bisogna imparare a sorreggerla. Qui in Prima Squadra ci sono grandi campioni e quindi il salto è grande. Abbiamo tutto per far fare bene ai ragazzi, farli crescere dal punto di vista, fisico, tecnico e mentale, ma soprattutto del sacrificio del lavoro».