In giro per il mondo, la Juventus è conosciuta per i suoi campioni, per le sue vittorie ma anche e soprattutto per i suoi colori. Il bianconero è ormai diventato un marchio di fabbrica, un segno distintivo.
Ma il bianconero non ha contraddistinto tutti i 114 anni di vita del club. Nel momento della fondazione - il 1 novembre 1897 - e per i primi anni del secolo scorso, la Juventus scende in campo in rosa. Anzi, con camicia rosa e cravattino nero, così come richiesto dalla moda del tempo.
Come vuole la leggenda, la svolta arriva nel 1903. In quell’anno “si diede incarico a uno dei soci, probabilmente John Savage, di procurare divise da gioco più professionali: ci si rivolse a lui perché le divise provenissero dalla patria del football, ma senza chiedere, par di capire, requisiti particolari”. E’ questo l’incipit della storia delle maglie bianconere raccontata da Giuseppe Sergi in “Juvecentus. La mostra del Centenario”, volume edito nel 1997 in occasione dei 100 anni della Juventus. “Come fornitore - continua Sergi - fu individuato un mercante di Nottingham, amico del socio incaricato, che mandò ciò che aveva già pronto: erano le maglie del Notts County, cioè della squadra che nella sua città si affiancava al famoso Nottingham Forest. Erano maglie a righe verticali bianche e nere che, nel ricordo dei primi soci, furono accolte con perplessità. Poi prevalsero il senso pratico (ormai la spedizione era arrivata) e una certa consapevolezza di possedere un completo da gioco molto “inglese” e ben connotato. La più celebre divisa calcistica italiana nacque dunque così, senza grandi progetti né riflessioni, da un atteggiamento di understatement rispetto all’araldica sportiva. Del tutto casualmente la competenza del bianco e del nero sembra connotare bene la Juventus elitaria e vocazionalmente di massa”.
A far apprezzare i nuovi colori contribuiscono con il tempo anche i ricordi piacevoli. Due anni dopo, nel 1905, con addosso le maglie bianconere arriva il primo storico Scudetto. Il primo successo di una lunghissima serie.
Ancora oggi, a 108 anni di distanza, la Juventus deve il suo destino a quell’episodio storico. Ma soprattutto al Notts County. Quale miglior ospite d’onore per celebrare un altro momento storico come l’inaugurazione del Nuovo Stadio? Per una sfida tutta all’insegna del bianconero.