Con la doppietta nella gara di Dublino contro lo Shamrock Rovers, oltre ad altre buone prestazioni n nelle prime amichevoli, Amauri si è meritato la candidatura per uomo del primo mese della stagione bianconera. Per una Juventus che vuole riscattarsi dopo la stagione scorsa, l’attaccante è uno più decisi a lasciarsi il passato alle spalle. E lo ricorda a ogni intervento.
Ultimo, in ordine di tempo, quello con Sky Sport 24 alla ripresa dell’attività dopo due giorni di riposo. «Sono sempre stato molto critico con me stesso. Le vacanze mi hanno fatto bene perché mi hanno fatto riflettere su un’annata così negativa e ricaricare le batterie. Ho ritrovato entusiasmo. Non era facile, l'anno scorso c’è stata tanta contestazione anche nei miei confronti. Devo dimostrare quanto valgo. Conosco il mio valore, mi sono azzerato, sono ripartito da zero. Voglio farlo per me e per la squadra. Ma tutti noi siamo ripartiti alla grande. Farò di tutto per arrivare a venti gol come mi hanno chiesto i tifosi a Pinzolo. I gol li ho sempre fatti. Devo stare solo sereno e tranquillo».
Un Amauri convinto che, anche in pieno mercato, non si è mai sentito in discussione. «Sono sempre stato sereno. Il mercato lo fa la società. Se sto bene me la gioco con chiunque. Le voci di mercato le sento anch’io, ma a me non cambia nulla. Era facile dopo una stagione così dire che volevo andare via, ma io volevo mettermi in gioco».
L’attaccante è carico e ha voglia di mettere subito altri gol nell’elenco personale. Ma soprattutto rivedere in campo la vera Juve. «Quest'anno siamo partiti in modo diverso – ha proseguito -, abbiamo fatto un bagno di umiltà. C'è un’atmosfera diversa, speriamo sia di buon auspicio. Tutti si sono calati nella mentalità decisa dalla società. Quest’anno possiamo sicuramente fare qualcosa di bello. Sicuramente dobbiamo lavorare tanto perché sono cambiate tante cose, ma i giocatori ci sono. Dobbiamo vedere partita dopo partita».
Infine, un pensiero su Luigi Del Neri, tecnico che Amauri ha già avuto ai tempi della sua esperienza al Chievo. «Mi fa molto piacere ritrovarlo nella Juve, significa che ha fatto bene nel passato. È sicuramente uguale a quello del Chievo perché dice sempre quello che pensa ed è molto chiaro, tratta tutti alla stessa maniera. Vede molto durante la settimana i giocatori e li premia per l'impegno. Dittatore? Lui è l'allenatore e l'allenatore deve fare così. Noi dobbiamo essere bravi a metterlo in difficoltà».