«Il passaggio del turno in Europa League non è scontato, perché giochiamo 11 contro 11. Abbiamo visto ai Mondiali, con la Nuova Zelanda, che la fisicità può creare dei problemi e affronteremo una squadra tosta che viene da un campionato duro come quello irlandese, ecco perché non c’è nulla di già scritto». Gigi Del Neri, alla vigilia dell’amichevole di Cosenza contro il Lione, proietta già lo sguardo alla sfida contro lo Shamrock Rovers, nel preliminare di Europa League: «Avremo un mese di lavoro nelle gambe e anche se loro hanno giocato qualche partita in più, ci arriveremo pronti. Già domani a Cosenza qualcuno giocherà più di un tempo, perché in Europa League avremo solo tre cambi a disposizione e dunque in otto dovranno giocare tutta la partita. Se con il Lione giocheranno i Nazionali? Vedremo. Si allenano da una settimana e dunque potrebbero andare in campo per 20-30 minuti».
Del Neri è soddisfatto di come sta procedendo la preparazione: «Mi piace l’atteggiamento dei giocatori, la convinzione, l’applicazione e l’attenzione che mettono in allenamento. Tutti sono ansiosi di dare il massimo in campo. Chi mi ha sorpreso di più? Direi le punte: se chiedo loro di fare delle corse lunghe, soffrono ovviamente di più dei centrocampisti, ma non si tirano indietro. Sto molto apprezzando il loro impegno sul campo. Il gruppo si sta creando, ma stiamo cercando di cambiare a livello tattico rispetto al passato e dunque serve tanto lavoro».
Del Neri è molto attento all’aspetto difensivo e ai giocatori del reparto chiede solidità: «Devono esserci compiti precisi ed è importate che si muovano in sintonia e non singolarmente. Voglio una difesa che sappia lavorare da sola, senza l’aiuto del centrocampo. Può capitare infatti che il centrocampo venga saltato e i difensori devono essere in grado di cavarsela da soli».
Riguardo all’attacco, il tecnico sottolinea di non avere scelto una coppia titolare: «Tutte le punte mi danno ampie garanzie. Sceglierò in base al momento e alla meritocrazia».
Il discorso si sposta quindi sul mercato: «L’attacco è il centrocampo sono i reparti in cui c’è meno urgenza. Davanti abbiamo cinque giocatori che lo scorso anno erano considerati di grande livello e non penso che siano scaduti, anzi vedo che hanno voglia di rimettersi in discussione. Lo stesso discorso vale per il centrocampo, dove abbiamo quattro centrali, tutti Nazionali. Vedremo se sul mercato c’è qualche giocatore in grado di migliorare la nostra difesa».
Proprio riguardo al centrocampo, a breve Del Neri avrà a disposizione anche Felipe Melo: «Come recuperarlo? Convincendolo che è un giocatore importante e convincendolo a lavorare sodo per riprendere la condizione».
Gli chiedono se la società abbia fissato un obiettivo minimo da raggiungere: «No, anche perché quale potrebbe essere? Arrivare secondi o terzi? L’obiettivo finale è irrilevante se ne hai uno ogni domenica. Gli obiettivi ci devono essere ogni settimana, perché se vinci le partite, poi vinci anche il campionato…».
Del Neri insomma vuole creare una grande Juve e per farlo trova ispirazione anche nelle squadre del passato: «Penso alla Juve dei Tardelli, dei Bonini, dei Cabrini…Ad una società che sceglieva ragazzi giovani, ma dotati di mentalità vincente. Ecco, noi dobbiamo costruire un gruppo forte e omogeneo, che possa mantenersi nel tempo».