Un vero incrocio di destini: da una parte Ciro Ferrara alla sua prima partita in panchina, dall’altra Paolo Maldini alla sua ultima gara da giocatore. Non sono mancati contatti tra due campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano, come conferma l’allenatore bianconero: «Gli ho mandato un sms in cui ho scritto che la mia gioia di questo momento è pari alla tristezza per il suo addio al calcio. Ha smesso il più forte difensore degli ultimi trent’anni».
Dopo il meritato applauso a Paolo Maldini, Ferrara commenta la sua prima volta da allenatore sulla panchina bianconera. Esordisce con poche parole, ma significative: «È andato tutto alla perfezione, non potevo chiedere di meglio». Poi prosegue: «È stata una settimana intensa, durante la quale si sono alternati in me diversi sentimenti, gioia da un lato, preoccupazione dall’altro. Poi sono arrivato allo stadio, prima della partita, ed ero più sereno»
La Juventus vista in campo ha dato i risultati sperati: «Ringrazio i ragazzi per l’impegno che ci hanno messo durante la settimana. Io ho parlato chiaro fin dal primo giorno: era difficile a due settimane dalla fine del campionato lavorare sull’aspetto tattico, per cui ho cercato di lavorare sulle motivazioni, sull’autostima dei ragazzi e sull’intensità durante gli allenamenti e loro hanno risposto così»
Non può mancare un commento sulla prova del capitano, due gol e un assist, e dire che in settimana si era acciaccato: «Ho scelto di mandarlo in campo – conclude Ferrara - perché in settimana si era allenato bene nei primi giorni, poi aveva rallentato per quella botta in allenamento, ma già nell’ultima rifinitura aveva giocato la partitella e calciato le punizioni. Dovevo scegliere chi affiancare a Iaquinta, ho scelto lui e ho fatto bene: grandi giocate, gol, assist, forse poteva essere più cattivo sotto porta, ma ha avuto una reazione da capitano