Sergio Vaccargiu Se siano pettegolezzi da lavandaie, o boutade dette dopo un abbondante pasto innaffiato da un ottimo vino, non si sa. Le voci che circolano questi giorni, anche in importanti ambienti finanziari, sono diventate insistenti e sempre più particolareggiate. Un grosso colosso russo dell’acciaio, la Servestal, sarebbe interessato ad acquistare azioni della Juventus.L’ipotesi sarebbe nata durante una riunione a Mosca tra imprenditori italiani e russi cui avrebbe preso parte anche Putin. Già partner di Fiat e prossima all’acquisizione del pacchetto di maggioranza dell’Ansaldo Energia, la Servestal ed il suo magnate Mordashov hanno visto nel club bianconero un ottimo ritorno sia economico sia d’immagine. Abramhovic ha fatto storia,prima che diventasse il padre padrone del Chelsea chi lo conosceva? Entrare nel capitale Juventus con prospettive in un futuro non tanto lontano di riuscire a detenerne la maggioranza delle azioni è un’idea intrigante ed il tornaconto notevole.
Ok, i soldi sono importantissimi per poter riportare la Vecchia Signora ai fasti di due anni fa.
La famiglia Agnelli vive un momento critico e di questo né paga le conseguenze anche la squadra. E’ in atto una guerra intestina fra il ramo degli Agnelli e quello degli Elkan. Oggetto del contendere, oltre all’impero Fiat e tutto ciò che ruota intorno, anche la Juventus.
L’Avvocato e il Dottor Umberto erano innamorati della loro figlia-fidanzata. Un amore morboso e incestuoso. Il destino stavolta non è stato crudele e ha risparmiato loro l’onta di Calciopoli e la serie B. Nell’immenso impero economico che hanno lasciato in dote ai propri eredi, non sono riusciti a trasmettere loro la passione e l’amore per le maglie bianconere. Tifosi sì, ma con distacco. Seguono la squadra ma qualche volta dagli atteggiamenti e dalle parole trasuda più il dovere e il riconoscimento per le volontà degli avi, che un attaccamento che arriva dal cuore.
Le due contrapposte fazioni discutono quindi anche sugli investimenti per la squadra. Chi vorrebbe accantonare i colori bianconeri e vendere e chi ,almeno per onorare il nome e la passione del nonno e dello zio, continuare a considerare la Juventus un elemento della famiglia. Senza però scialacquare grosse risorse economiche.
Queste premesse, crude e tristi per un tifoso bianconero, vanno a confrontarsi con il presunto arrivo dei russi. Arrivo non dettato da sentimento o tifo, ma da puro calcolo e opportunismo. Porterebbero denaro (molto) per faraoniche campagne acquisti, capitali quasi illimitati. La passione e l’amore non hanno un prezzo e un valore commerciale.
Siamo vecchi romantici e continuiamo a credere alle ragioni del cuore. Una Serie B con chi ama la Juve (vedi Del Piero, Buffon, Nedved) inorgoglisce più di una Champions di mercenari e prezzolati. Tutto da dimostrare che poi si vinca, non bastano solo i soldi e le folli spese estive (Moratti docet). Non ci interessano i padroni e i proprietari, vogliamo un padre, un fratello che governi e gestisca la famiglia bianconera. Abbiamo avuto la grande fortuna di averli e abbiamo vinto tanto. Ancora vinceremo e trionferemo senza il freddo soldo russo ma con l’immenso amore dei milioni e milioni di tifosi sparsi in tutto il globo e magari con un Agnelli.
Grazie russi, ma non ci interessate. Danke, niet!
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