Sergio Vaccargiu Il periodo nero di risultati con le sue inevitabili polemiche, arbitrali prima, tecnico tattiche dopo, sembrava dovesse chiudersi e riportare un pò di serenità e ottimismo nell’ambiente bianconero.
Non avevamo fatto i conti con i diavoli rossoneri. La loro prematura dipartita dalla Champions apre scenari nuovi e più insidiosi per Madama.
La sconfitta casalinga con la Fiorentina, giusta ma evitabilissima, ha aperto un dibattito che ha visto e vede come primo imputato il tecnico Ranieri. Opinabili alcune scelte tattiche, in particolar modo la gestione dei cambi. Del Piero non aveva giocato una gran partita, ma a tutti era parso più logico e naturale che Iaquinta dovesse entrare al posto di uno spento Trezeguet.
Molinaro non era in buona giornata e andava aiutato. Salihamidzic sarebbe stato un valido ed esperto compagno di fascia. Prandelli ha letto bene le difficoltà palesate da Molinaro e ha fatto entrare Papa Waigo. Mossa azzeccata e vincente di un allenatore bravo, attento e preparato.
Non è la prima volta che mister Ranieri non riesce a leggere l’evolversi della partita con le sue mille situazioni e mille sfaccettature. Questo è un grande difetto e grosso limite per chi, come pilota, vuol guidare, nel difficile viaggio della serie A, una Formula 1 del calcio. Ottimo comunicatore, con i suoi modi signorili ed eleganti di rapportarsi agli altri e in particolar modo verso i mass media. Un aziendalista arrivato al posto giusto al momento giusto. Il suo difendere la società e le sue scelte, soprattutto quelle di mercato, è encomiabile. Nei 90 minuti in cui siede in panchina denota invece parecchi limiti. Cambi discutibili, scelte tattiche non sempre azzeccate. Mancano alla Juve diversi punti dovuti a marchiani e, non sò quanto involontari, errori arbitrali. Qualcuno per le scelte del tecnico. La scalata al posto in champions s’è fatta più irta. Il vantaggio di non giocare il mercoledì nelle competizioni europee e venuto meno con l’eliminazione del Milan.
Adesso per i due posti rimasti disponibili, dando per scontato che i primi due siano appannaggio di Inter e Roma, si accende una dura e affascinante lotta e tre. Non bisognerà più perdere banalmente punti come è avvenuto domenica con la Fiorentina.
Queste restanti 12 partite saranno la prova di maturità per diversi giocatori. Vestire la “pesante” maglia bianconera è un onore che, come un boomerang, può ritorcersi in onere.
Ci si gioca una stagione e si deve dimostrare se si ha lo spessore, la forza e la bravura per avere indosso quei colori. Questo vale anche per Claudio Ranieri.
Valutazioni sciagurate come domenica devono essere metabolizzate e non ripetute. Se si guida una Minardi sono ammissibili certe lacune, con una Ferrari no. Anche perché la Ferrari rossonera è entrata in pista e non potremmo più contare sulla sua stanchezza, mentale e fisica, dovuta all’impegno infrasettimanale..