Professor Zero 10 – FERRARI. Il voto più alto alla scuderia di Maranello è il minimo che le si può dare. Una stagione tribolata, intensa, emotivamente esaltante. La vittoria più difficile e tortuosa, quella conquistata con la testa e con il cuore, contro tutto e tutti. Avversari, giudici, avversità varie e alcune volte imponderabili. La vittoria diventa così un piatto prelibato da assaporare lentamente in compagnia di chi è sempre stato vicino e ha sempre creduto che il lavoro e l’onesta alla fine pagano.
9 – GIGI BUFFON. E’ stato il primo a rinnovare il contratto dei 5 samurai. Ha marchiato sulla pelle il nome Juventus e ha sposato questi colori diventando la locomotiva trainante per tutto il popolo bianconero. Non ha abbandonato la Vecchia signora neanche nella disgraziata e sciagurata discesa in B. Da campione del mondo. Il più grande portiere, un Uomo.
8 – TENNIS CLUB GONNOSFANADIGA. Campioni Sardi di serie D2. Sarà un caso ma la formazione è composta da tre juventini e un romanista. Capitano Antonello Concas, socio fondatore del club Del Piero. Ugo Atzeni, socio lui e il figlio del club bianconero da quando è stato costituito. Sergio Vaccargiu, VicePresidente del club della Vecchia Signora. Matteo Deias, il numero uno del tennis Gonnese con il piccolo neo d’essere romanista. Ma il successo è di tutto il tennis club che negli anni ha saputo ritagliarsi importanti spazi nel contesto regionale delle racchette. Non poteva essere altrimenti con tanti juventini iscritti al sodalizio.
7 – JUVENTUS CLUB DEL PIERO. Terzo anno consecutivo che aderisce al progetto DOC. In una realtà sarda dove anche nelle associazioni si avverte la difficile situazione economica della regione è un risultato straordinario. Entrare e far parte dell’elite mondiale dei club Juventini ancora una volta è motivo di vanto ed orgoglio per tutti i soci.
6 – TIFOSI JUVENTINI. Il gesto d’aver subito bloccato e consegnato alle forze dell’ordine il tifoso-teppista che durante la partita contro l’Udinese ha lanciato una bomba carta è stato emblematico del DNA che contraddistingue il popolo juventino. Ancora una volta lo stile juve emerge e risalta al cospetto della rozzezza e inettitudine di altre tifoserie.
5 – PAVEL NEDVED. Un grande campione come lui non dovrebbe commettere in certi gesti. Simbolo di abnegazione e impegno, esempio per tutti giovani e vecchi, sportivi e non, ultimamente stà eccedendo in nervosismo poco giustificato. Molto critico nei suoi confronti e perfezionista esasperato, vive un momento grigio per il cattivo stato di forma che lo accompagna in questo inizio campionato. Diventiamo sibille e aspettiamo il vero Pavel per il 4 Novembre.
4 – CURVE. Idioti che scrivono striscioni aberranti contro i Napoletani. Idioti che lanciano i petardi ai propri giocatori a fine partita. C’è ancora molto da lavorare e, soprattutto, da educare. Non facciamo di tutta un’erba un fascio, ma che nessuno in curva abbia visto e denunciato gli autori… A Torino è accaduto.
3 – DIDA. La tragicomica messa in scena offerta alla grande platea televisiva potrebbe farlo rientrare tra i candidati all’oscar. Male che vada ha sicuramente un avvenire come stantman. Non giocate mai con lui allo schiaffo del soldato, potrebbe denunciarvi per lesioni gravi e chiedere la vittoria a tavolino.
2 – ROBERTO MANCINI. Far passare per un divertente sfottò gli striscioni contro Napoli e i napoletani apparsi in curva interista e giustificarli rende ancora una volta l’idea della pochezza morale e intellettuale di questo “signore”.
1 – MASSIMO MORATTI. Fà ricorso contro la squalifica della curva interista. Quei bravi ragazzi che lanciano i motorini dagli spalti, interrompono una semifinale di Champions con un nutrito lancio di petardi, espongono striscioni vergognosi, esultano e festeggiano per scudetti non loro. Ha il diritto di farlo. Lui e loro sono i puri, i leali, gli onesti. Scusate la battuta finale…
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