27/07/2007 - Basta Inter
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Sergio Vaccargiu Delle persone e della loro importanza ci si accorge sempre quando mancano. Una di queste è sicuramente l’Avvocato Agnelli. La sua presenza carismatica ed equilibrata serviva a riportare il sereno o a far diventare un refolo quella che poteva essere una tempesta. Con lui la gestione di calciopoli avrebbe avuto un altro andazzo e un’altra conclusione. Chi s’è trovato nel mezzo della bufera ha dovuto agire in fretta e forse male. Prendiamo per buono che tutto è stato fatto in buona fede e mettiamoci una grossa, enorme pietra sopra. Di tutta questa vicenda l’atteggiamento che non sopporto, ed è ormai diventato per me un’allergia fastidiosa, è lo smaccato senso di frustrazione che tutto l’ambiente, squadra, dirigenza, e soprattutto noi tifosi stiamo manifestando nei confronti dell’Inter. Inutile rievocare e ripercorrere il loro comportamento in quest’ultimo anno. Poveracci, dopo anni di sfottò e risate sulle loro tapine figure, un po’ di tenerezza durante i festeggiamenti per il loro scudettino l’hanno suscitata. Ciò che non concepisco è l’atteggiamento da subalterni che stiamo assumendo nei loro confronti. Gli stiamo mitizzando. Anzi, uso un termine ancora più forte: ci stiamo interizzando. Ogni conferenza stampa deve avere il richiamo a loro, i cori allo stadio sono 2 per la Juve e 1 per i Perdazzuri. Magliettine e gadget assortiti sempre contro loro e il loro insignificante Presidente. E i “campioni d’Italia” che fanno? Gongolano, si rallegrano, ridacchiano. Gli sfigati, i frustrati, siamo diventati noi. I ruoli si sono capovolti, una giravolta a 180° ha completamente ribaltato le parti. Noi li stiamo elevando in una posizione che non meritano e, loro, saggiamente e scaltramente, si stanno infilando nel miglior modo possibile in questa nuova veste. Juve-Inter è diventata la madre di tutte le partite, la sfida al OK Corral dove levare l’onta ricevuta. Per noi. Sino all’anno scorso era semplicemente una partita con una grande squadra, come tante durante il campionato. Milan, Roma, Fiorentina, il derby con il Toro, tutte allo stesso livello d’importanza. Quella era la partita dell’anno per i nostri avversari. La Sfida. Noi eravamo la Juventus. La compilazione dei calendari del campionato la si aspettava per controllare in che giornata si affrontava la Juve. Questi erano i segni tangibili della nostra grandezza e della nostra forza. Lo spessore di una squadra lo si vede anche dall’importanza che gli avversari ti danno. Molti nemici, molto onore. Ora tutto ciò è svanito, cancellato. Da chi? Da noi stessi! A favore di chi? Dell’Inter. Quella che ormai aveva sorpassato nelle barzellette i carabinieri. Siamo ossessionati da quei colori, da quelle maglie. Proviamo a immaginare che l’Avvocato fosse ancora tra di noi… come agirebbe? Che farebbe? La cosa più semplice ed elementare. Gli ignorerebbe.
Gli riporterebbe nel loro limbo: squadra da rispettare e considerare il giorno prima della partita. Lo stile Juve era anche questo. C è venuto a mancare troppo presto il Padre saggio che con la sua “erve” moscia esternava raramente, ma sempre al momento giusto e con il giusto equilibrio. Da queste considerazioni lancio un appello: BASTA INTER! Basta piagnistei e lagnanze, siamo la Juventus. Gli altri devono piangere e provare invidia nei nostri confronti. Ristabiliamo i ruoli e le gerarchie venute meno. Questo dobbiamo farlo noi. Allo stadio solo cori e striscioni per la vecchia Signora e i suoi cavalieri. Niente più dichiarazioni che riguardino l’Inter , i suoi “scudettini”, la sua purezza, i suoi passaporti, i suoi bilanci. Basta. Gioiamo delle nostre vittorie, non delle sconfitte degli altri. Noi siamo la JUVE
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