Juventus nel segno di Del Piero 
Mercoledì, 17 Settembre 2008

La Juventus festeggia nel migliore dei modi il ritorno in UEFA Champions League dopo due anni di assenza superando 1-0 a Torino l’FC Zenit St. Petersburg nella gara d’esordio del Gruppo H. Mattatore della serata Alessandro Del Piero, che al 76’ indovina la parabola vincente su un calcio di punizione dalla lunga distanza.

Zenit battagliero
Nelle battute iniziali, i padroni di casa faticano a prendere le misure allo Zenit, che non mostra timori reverenziali al suo esordio nella massima competizione continentale per club. I russi appaiono assai vivaci sulle fasce, con  Radek Šírl in evidenza, ma nei primi minuti le emozioni latitano su entrambi i fronti, se si escludono un paio di calci d’angolo. Il primo brivido arriva al 10’ e corre lungo le schiene bianconere: Pavel Pogrebnyak si libera sulla sinistra e lascia partire un cross che Igor Denisov devia in direzione di Danny nel cuore dell’area di rigore, ma il rasoterra del portoghese da posizione favorevolissima si spegne a fil di palo.

Lotta a centrocampo
La Juventus, scossa dal pericolo corso, reagisce al 15’ con un colpo di testa di David Trezeguet su invito di Del Piero, ma il pallone si spegne sul fondo. I Bianconeri faticano comunque a trovare spazi, soffocati dal furioso pressing dello Zenit a centrocampo, e la fluidità di manovra ne risente. Gli uomini di Claudio Ranieri hanno un sussulto a cavallo del 22’, quando Mohamed Sissoko va due volte al tiro dal limite, ma in entrambe le occasioni il pallone viene smorzato dalla difesa avversaria. Passano altri tre minuti e la Juventus costruisce la prima, vera occasione da gol con Mauro Camoranesi, che sfrutta una punizione dalla destra di Del Piero per colpire di testa nell’area piccola. La sua deviazione aerea sembra vincente, invece il pallone scheggia il palo.

Camoranesi non ce la fa
La partita dell’italo-argentino termina sette minuti più tardi, a causa di un colpo alla caviglia destra. Al suo posto entra in campo Hasan Salihamidžić. La gara continua a vivere di fiammate e al 39’ è lo Zenit a rendersi pericoloso con uno sfondamento di Pogrebnyak dalla destra, ma il cross dell’attaccante è intercettato da Giorgio Chiellini. Il primo tempo non regala altre emozioni e le due squadre vanno negli spogliatoi senza che i rispettivi portieri abbiano compiuto nemmeno un intervento.

Brividi per Ranieri
Il canovaccio tattico dell’incontro non cambia nemmeno in avvio di ripresa, con i russi che fanno diga a centrocampo e non disdegnano le incursioni sulle fasce per impensierire la retroguardia bianconera. La Juventus replica con grande generosità e al 49’ manda al tiro Trezeguet dal limite dell’area, ma la conclusione del francese sorvola ampiamente la traversa della porta difesa da Vyacheslav Malafeev. Con il passare dei minuti lo Zenit avanza il baricentro e i padroni di casa sembrano avere maggiore difficoltà a contenere la manovra avversaria, con Gianluigi Buffon costretto a superarsi al 56’ per respingere una conclusione da distanza ravvicinata di Šírl, imbeccato in maniera magistrale da Andrei Arshavin. Ranieri corre immediatamente ai ripari e un minuto più tardi inserisce Paolo De Ceglie al posto di Cristian Molinaro nel tentativo di rafforzare la spinta sulla sinistra.

Capitano, mio capitano
Nonostante il cambio, i Bianconeri continuano a soffrire e al 66’ Buffon è costretto a compiere un altro grande intervento per negare il gol a Danny, sempre insidioso con le sue incursioni. Passata la paura, la Juve si riorganizza e al 73’ sfiora il gol con Christian Poulsen, che con un colpo di testa all’indietro su assist di  Pavel Nedvěd costringe Malafeev a una difficile deviazione in corner. E’ il preludio al vantaggio, che arriva tre minuti più tardi e porta la firma di capitan Del Piero: devastante la punizione da 25 metri che non lascia scampo al portiere avversario grazie a una traiettoria beffarda. Lo Zenit non si disunisce e dopo il cambio tra Zyryanov e Alejandro Dominguez, sfiora il pari all’81’ con un rasoterra incrociato di Pogrebnyak che per poco non beffa Buffon. Poco dopo Ranieri richiama il generoso Trezeguet e al suo posto inserisce Amauri. La Juventus finisce all'attacco. Il ritorno dei bianconeri in Champions League finisce in gloria.

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Commento di Fabio Balaudo dallo Stadio Olimpico di Torino