C’era da cancellare l’ultima parte della partita di Champions contro il Manchester United e quale miglior occasione del palcoscenico di San Siro, tirato a lucido e strapieno in ogni settore. La Juventus ha imposto la legge del più forte con un gol per tempo ed un brivido nel mezzo.
Resterà segnata come la partita di Higuain, ma come protagonista negativo. Il Pipita è stato tradito dalla smania di rivalsa verso la società per la quale aveva giocato e segnato negli ultimi anni.
Dispiace per la giusta espulsione. Dispiace aver visto l’argentino uscire in lacrime dal campo.
Nell’abbraccio di Matuidì che lo consolava, c’era anche il nostro.
Allegri risparmia gli insulti e i fischi a Bonucci preferendogli Benatia. In attacco Mandzukic al rientro con Ronaldo e Dybala.
Pochi giri d’orologio e Supermario svetta alto su cross di Alex Sandro e porta in vantaggio i bianconeri. Partita in discesa che la Juventus non riesce a chiudere.
Il pericolo si materializza al 38’ sul piede dell’atteso ex. Benatia smorza con la mano una palla vagante in area. Mazzoleni, dopo consulto VAR, assegna il giusto rigore. Dal dischetto si presenta Higuain per la sua piccola rivincita. Szczesny è più glaciale e manda sul palo la palla calciata dall’argentino.
Sospiro di sollievo bianconero e squadre negli spogliatoi
La ripresa inizia con un Milan più intraprendente, la Juve indietreggia e tenta la ripartenza giusta. La partita non è spettacolare, spezzata da continue pause. Dybala scheggia il palo su punizione al 56’, una della rare emozioni fino a raddoppio.
CR7 scaccia i fantasmi degli ultimi minuti contro lo United insaccando di potenza un cross di Cancelo.
La parola fine alla contesa nel cui tabellino entra la cronaca “nera” con l’espulsione, amara ma giusta, del Pipita Higuain.
Migliori in campo: Szczesny e Benatancur