La stagione 2017/18 si è conclusa con la finale di Champions a Kiev , in attesa dell’inizio del mondiale russo che ci vedrà relegati a delusi spettatori possiamo fare, a bocce ferme e polemiche sopite, un analisi serena di quanto trascorso ed un viaggio verso un ipotizzabile futuro.
Vincono sempre loro.
Potrebbe essere questo il titolo riepilogativo della annata sportiva. Partendo dalla Champions dove il colosso Real Madrid, superato a fatica lo scoglio Juventus, vince l’ennesima Coppa dalle grandi orecchie.
Forte in tutto. Fatturato, competenze, parco atleti, mentalità e assistito da quel briciolo di fortuna che aiuta gli audaci nei momenti topici.
Esclusi i campionati spagnolo e inglese, dove vi è incertezza e alternanza, altrove si assiste ormai da anni a delle dittature destinate a durare ancora per molto tempo.
PSG in Francia, Bayern in Germania, Celtic in Scozia e la nostra Juventus in italia.
Per ridare appael ai citati campionati e proiettarsi nel futuro sembra inevitabile ragionare sul progetto di istituire un campionato europeo per club, evoluzione / rivoluzione che trova ormai ogni giorno nuovi estimatori.
Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli lo ha ribadito in una recente intervista al Guadian: “più partite in Europa e meno nei campionati nazionali".
Questa sembra la strada del futuro. Una NBA del calcio europeo.
Paradossalmente, un progetto così elitario, potrebbe dare nuova linfa anche ai vari campionati nazionali dove non si riesce ad uscire dai vincenti soliti noti.
L’assioma è semplice: meno squadre, più competizione.
Maggiore incertezza sul vincitore e un ritorno romantico al passato dove andavano ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro squadre come Sampdoria, Verona, Cagliari.
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L’idea di fondo per calendarizzare il tutto è abbastanza semplice e il Presidente Agnelli l’ha enunciata durante l’intervista.
L’attuale formula della Champions prevede che, dopo i preliminari, restino 32 squadre. Anche nella nuova visione del format il numero dei club resterebbe invariato. Nella proposta, la sostanziale differenza, avverrebbe nella suddivisione dei gironi e del numero delle squadre in essi inserite.
Si passerebbe dagli attuali 8 gironi composti da 4 squadre, a 4 gruppi con 8 squadre. Un bel salto i avanti come numero di partite, dalle attuali 6 a ben 14.
La strada è lunga e molto irta. In un ipotesi estrema si teorizza la disputa del campionato europeo dei club la domenica così da relegare all’infrasettimanale le competizioni nazionali.
Per arrivare ad una simile condizione bisognerebbe trovare un difficilissimo accordo con le federazioni locali e soprattutto le squadre di fascia medio bassa.
Per le tv sarebbe una manna. Avere il ghota del calcio mondiale che settimanalmente si sfida creerebbe un circolo virtuoso da cui tutti, in varia proporzione, potrebbero guadagnare laute ricompense.