Una prova maiuscola che annichilisce gli avversari e manda un segnale preciso alle contendenti al tricolore: la Juventus ha ancora fame di vittorie. Il 3-0 inflitto al Bologna al Dall’Ara ha certificato la candidatura per scrivere il nome nell’albo d’oro anche per questa stagione.
Il nuovo modulo tattico 4-3-3 protegge la difesa e permette gli inserimenti in attacco dei centrocampisti scombussolando le linee difensive avversarie. Ma sono soprattutto i numeri, che danno inviolata la porta da sei partite, il fattore di questa ennesima rinascita.
Pur con qualche defezione per infortunio come Buffon (sempre ben sostituito da Szczesny) Chiellini e Cuadrado, la vastità ed eccellenza della panchina bianconera permette di avere un numero di titolari sufficiente da far superare senza traumi queste defezioni.
In questo momento di forma ottimale manca il desaperecido Dybala. L’argentino si è perso dopo i due rigori sbagliati contro Atalanta e Lazio. Il suo sembra infatti più un calo mentale che fisico. Anche nei pochi minuti concessigli sul finire ha palesato qualche titubanza frutto di mancanza di serenità
La Juventus ha impresso da subito alla gara un ritmo forsennato a cui il Bologna ha cercato di rispondere con la stessa intensità. I felsinei però si sono sciolti al 27’ quando Pjanic ha calciato una splendida punizione.
E’ stato il colpo mortale per i rossoblù: da lì si sono esaurite forze mentali e fisiche.
Il raddoppio di Mandzukic al 37’, splendidamente lanciato da Pjanic, ha chiuso la contesa. Nella ripresa la Juventus ha gestito la partita e triplicato con Matuidì. Rimane il tempo di vedere Mirante negare il gol ad Higuain e Dybala per poi catapultarsi alla Coppa Italia di mercoledì ma, soprattutto, alla gara contro la Roma di sabato.
Migliori in campo: Pjanic e Benatia