Doveva essere una festa. Per la ricorrenza dei 120 anni della Vecchia Signora la vittima sacrificale designata dal calendario era il derelitto Benevento. Sono stati invece 90’ da incubo. La Juventus ad inseguire e dopo il sorpasso (meritato) ancora sofferenza.
Le parole del giorno prima di Allegri in conferenza stampa, si sono materializzate. Il Mister aveva ricordato il precedente del Frosinone e messo in guardia da questa pseudo facile partite. Probabilmente la sue parole sono state udite solo dai giornalisti e non dai giocatori.
Per evitare sbandate e dare un segno di rispetto verso i campani la formazione iniziale subisce pochi stravolgimenti rispetto a quella di Lisbona. Szczesny per Buffon, Rugani al centro, Marchisio per il degente Pjanic e Douglas Costa a sinistra.
L’avvio bianconero è scoppiettante. Soprattutto a sinistra la coppia brasiliana Sandro / Costa sembra imprendibile. Da loro partono i tiri che timbrano prima il palo (con la complicità di Brignoli) e poi l’incrocio. Tutto questo impeto iniziale svanisce la 19’.
Ciciretti (aiutato dal posizionamento errato della barriera) insacca su precisa punizione e le streghe sembrano materializzarsi proprio nel giorno della festa. La Juventus attacca a testa basa ma un po’ di sfortuna e molta imprecisione portano negli spogliatoi sotto nel punteggio.
La maturità dei bianconeri nel non cedere all’isteria del recupero forsennato porta al 52’ Higuain a pareggiare le sorti. Cuadrado al 61’ segna il gol del vantaggio. Sembra tutto in discesa ormai ma il Benevento nei minuti finali rischia di il pareggio per quella che sarebbe stata una delle più grandi beffe bianconere.
Migliori in campo: Higuain e De Sciglio