Il sunto della partita lo si evince al 84’ quando tutto il Mapei Stadium si alza in piedi per applaudire l’uscita dal campo di Paulo Dybala. Il campione argentino cancella critiche e polveroni sollevati dopo il match contro il Barcellona e zittisce tutti con una favolosa tripletta.
Le magie della Joya non devono nascondere alcune criticità che, in partite come contro questo Sassuolo in crisi, non compromettono il risultato ma, in impegni più importanti, potrebbero vanificare le giocate dell’argentino.
Il gol degli emiliani, che rischiava di galvanizzarli, ha evidenziato un fragilità difensiva in cui il lato destro ( Lichtsteiner oggi) sembra essere l’anello debole. Vi è poi da recuperare il soldato Higuain apparso molto nervoso e propenso alla giocata egoistica.
Il Pipita appare fisicamente in forma, più tonico rispetto allo scorso anno, ma incide meno e, a tratti, sembra un corpo avulso alla manovra della squadra. Indicativo il pallone calciato ad inizio partita sopra Consigli e che, in altro periodo, avrebbe bucato la rete.
Il match lo sblocca poco dopo Dybala, lesto a sfruttare un invitante passaggio di Mandzuckic e calciare nell’angolo alto.
Alla Juve manca il colpo del killer ed il Sassuolo, nell’ultima parte del tempo, impensierisce i bianconeri che, non senza qualche affanno, riescono comunque a non capitolare.
Inizio ripresa scoppiettante. Al 49’ Dybala raddoppia su azione personale. 2 minuti dopo gli emiliani pareggiano grazie alla colpevole complicità della retroguardia bianconera.
Brividi per i bianconeri placati indovinate da chi? Si, dalla Joya al 63’ su stupenda punizione.
Migliori in campo: Dybala e Matuidi