Sette minuti da incubo per un risveglio dolce, da Joya. La Juventus risorge grazie ad un Dybala da 10 e porta a casa una vittoria importantissima ottenuta su un campo sempre ostico alla Vecchia Signora.
La sosta adesso arriva come una manna per ottimizzare la preparazione ancora molto carente.
Allegri anche per questo non rischia e manda in campo l’undici delle certezze, senza nuovi acquisti, e l’amico 4-2-3-1, rimandando il 4-3-3 ad una miglior condizione fisica e ad integrazione dei nuovi avvenuta.
Il prologo della partita è peggiore di quello vissuto nella passata stagione.
Nel volgere di sette minuti il Genoa si trova in vantaggio di 2 gol, un po’ per fortuna (autogol di Pjanic dopo incredibile carambola con Chiellini), un po’ per limiti difensivi ( Alex Sandro ancora una volta infilato agevolmente), un po’ per la fase ancora sperimentale del VAR (fuorigioco pro Juve e non rigore pro Genoa).
Juventus in stato confusionale e Genoa arrembante sulle ali dell’entusiasmo. La scintilla che rinsavisce i bianconeri la scocca, ancora una volta, Dybala. E’ suo il gol al 14’ che tiene in linea di galleggiamento la Juve e, sempre la Joya, che al 46’ pareggia.
Ancora una volta si erge a protagonista il VAR grazie al quale la Juventus usufruisce di un sacrosanto penalty sfuggito ai più. Per i grifoni è una batosta tremenda e il secondo tempo diviene un monologo bianconero.
I bianconeri dominano la scena e passano al 17’ con Cuadrado lesto ad inserirsi sul lancio di Mandzukic. Dopo il vantaggio Allegri, con l’inserimento di Matuidì e poi di Barzagli, passa ad un più coperto 4-4-2. Il the end definitivo lo sigla al 47’ ancora Dybala con la sua prima personale tripletta in Italia.
Migliori in campo: Dybala e Chiellini