Una Juventus decisamente più in palla di quelle viste in queste ultime gara aggira l’ostacolo (ostico, aveva ragione Allegri) Chievo e conclude il ciclo di massacranti partite in testa alla classifica e con 15 giorni di tempo per recuperare energie e, soprattutto, infortunati.
L’elenco degli iscritti in infermeria viene aggiornato dopo appena 1’ quando Barzagli cade malamente sul terreno e si procura una lesione alla spalla. Bonucci, ancora convalescente, ne prende il posto e con Benatia va a presidiare la difesa.
La partita è maschia e gli scaligeri non lesinano lo scontro duro, i falli sono sistematici ed un insufficiente Valeri tarda ad estrarre il cartellino. Il gioco spezzettato non consente alla Juventus di giocare sul ritmo anche se le occasioni non mancano.
Le più nitide capitano sui piedi di Mandzukic, che tira alto dopo splendida azione personale, e ad Higuain a fine primo tempo ma Sorrentino è bravo a chiudere.
Decisamente più brillante la ripresa dove sale in cattedra Cuadrado che all’8’ serve un assist perfetto a Mandzukic che trafigge Sorrentino.
Gara in discesa per i bianconeri che eccedono in zelo e si fanno cogliere impreparati da un taglio di Pellissier, Lichtsteiner è in ritardo e stende il giocatore. Rigore netto che lo stesso Pellissier trasforma.
I bianconeri non si scompongono e si ri-proiettano in avanti.
Gli sforzi degli uomini di Allegri vengono ripagati al 75’ da Pjanic (fino a quel momento ai margini del gioco) che esibisce la specialità della casa: splendida punizione all’angolo alto. Il Chievo non ha più forze fisiche e mentali e unico rimprovero da muovere ai bianconeri è il non aver saputo chiudere la partita con Sturaro e Cuadrado.
Migliori in campo: Cuadrado e Benatia.