Arriva la prima sconfitta in campionato ed è una sconfitta che fa male perché subita dagli acerrimi rivali interisti che non assaporavano questa gioia dal 2010. Dopo la negativa partita di Champions contro il Siviglia la Juve non risorge e si consegna ad un Inter assatanata.
I perché di una partita vissuta in balia di un avversario sceso in campo con più fame, passione e ritmo sono molteplici. Le assenze di Pogba (mai sostituito) con la sua fisicità sia in mezzo al campo sia sulle palle inattive (terzo gol da corner subito) e di Marchisio sono palesate.
Scelte poco lucide di Allegri che continua a tenere Higuian in panchina in un turnover che dopo 4 partite lascia perplessi. Errori dei singoli come quello di Asamoah che consegna il raddoppio all’Inter o le due occasioni capitate a Khedira e malamente fallite.
Gli elogi mediatici e la consegna virtuale di scudetto e Champions dopo la faraonica campagna acquisti estiva hanno elettrizzato eccessivamente l’ambiente e le parole di capitan Buffon a fine partita sono eloquenti: “Siamo stati presuntuosi, Questa sconfitta brucia, ma può farci bene”.
La partita è divertente con l’Inter in pressione alta e la Juventus spesso in affanno (3 ammoniti nelle prima frazione) anche se la grande chance di passare capita sulla testa di Khedira che solo in area appoggia sulle braccia di Handanovic.
La ripresa è scoppiettante con i bianconeri che passano con Lichtsteiner al 66’. La gioia dura appena 2 minuti quelli che bastano al solito Icardi per pareggiare con perentorio stacco di testa. Al 78’ è sorpasso con Perisic che manda in estasi San Siro e riporta la Juve sulla terra dove ancora bisogna lottare per conquistare scudetti “estivi”.
Migliori in campo: Alex Sandro e Lichtsteiner.