Brutta partita e bruttissimo finale per l’Italia a questi europei. Lo svolgimento della gara è stato lo specchio di questi campionati Austrosvizzeri azzurri. Scialba, impaurita, senza logica tattica se non quella di non prendere gol sperando poi nell’occasionalità di qualche giocata per segnarne almeno uno.Donadoni ha dimostrato di non avere le sufficiente esperienza per guidare una nazionale a questi livelli. Arrivato alla panchina azzurra grazie alla lobby di Guido Rossi senza un adeguato curicculum alla spalle, ha navigato a vista nel tempestoso mare del calcio europeo.
La qualificazione a questi europei raggiunta solo all’ultima giornata, il girone eliminatorio passato tra patimenti e senza una parvenza di gioco. Poco da salvare e pochi da salvare: il monumento Buffon, la grande sorpresa Chiellini, De Rossi (anche con il rigore sbagliato) Grosso e Cassano. Ci presentavamo da campioni del mondo, eravamo tra i favoriti e, esclusa la partita con la Francia con loro in 10 per trequarti di gara e senza il miglior giocatore Ribery, infortunatosi nei primissimi minuti, non si ricorda una trama di gioco o uno schema che potesse richiamare a una squadra con tale titolo.
Il richiamo di Marcello Lippi è forte e non bisogna nasconderlo. Solide basi per creare un forte gruppo che degnamente difenda il titolo fra due anni nel mondiale Sudafricano ci sono. Alcuni grandi vecchi hanno dato e gli siamo grati per averci fatto gioire e piangere di felicità in quella notte berlinese.
Non occorre una rifondazione, il ricambio generazionale è già avvenuto. Chiellini, Cassano, Aquilani, De Rossi, Borriello sono già il presente. Un grazie infinito ai Cannavaro, Materazzi, Del Piero, Zambrotta, Pirlo, Camoranesi. E che la salute e la schiena ci conservino integro almeno San Buffon.