La Roma consegna alla Juventus il quinto scudetto consecutivo. Sono le 16:48 quando Nainggolan (si, proprio lui: oopppsssss) segna il gol che stende il Napoli e apre i festeggiamenti qualche chilometro più a nord.
Un’impresa che ha dell’eroico per chi nelle prime giornate subiva sfottò (ci stavano) e accumulava punti di distacco senza dare segni di reazione con lo spartiacque arrivato tra la sciagurata partita contro il Sassuolo e l’ultimo minuto del derby la settimana successiva.
Si aprono le bottiglie di spumante, si spalancano i cancelli di Vinovo, ci si toglie qualche sassolino ma senza polemiche e con tanta ironia. Sono 34, con filotto di cinque scanditi da record frantumati e poche briciole lasciate agli avversari.
E’ la festa social più che quella di piazza. L’aver raggiunto il traguardo davanti alla TV forse ha tolto un po’ di romanticismo e di esultanza di massa come avvenuto in occasione del primo tricolore conquistato da Conte dove mezzo milione di festanti bianconeri invasero Torino e molti di più l’Italia.
Twitter prima delle tv diventa il trampolino di lancio per le esternazioni tenute sulla tastiera per tanto tempo. Quella che racchiude il comune sentimento bianconero è digitata dal Presidente Agnelli: “Tutti pronti a celebrare il nostro funerale. Invece…semplicemente abbiamo scritto la storia”.
La stagione però non finisce qui, mancano ancora tre partite da disputare ed una finale di Coppa Italia. Bissare il douplete dell’anno scorso per chiudere un’annata fantastica e poi lavorare per la coppa dalle grandi orecchie.