Una non prestazione, l’ennesima di questo inizio stagione, mette al momento una grossa pietra sulla possibile rincorsa scudetto.
Una rimonta con questo non gioco è da ritenersi quasi impossibile soprattutto dopo quanto palesato in queste prime giornate costellate da 4 sconfitte e dall’assenza di un minimo impianto di gioco.
E’ bastato un Sassuolo voglioso e ben organizzato per mandare in tilt i bianconeri. Oltre alla confusione e mancanza di fluidità nel gioco la sensazione avuta durante e a fine partita è che lo spogliatoio non segua più l’allenatore.
I limiti di Allegri nella gestione delle squadre quando deve dare la sua impronta stanno riaffiorando. Non valga come scusante la rivoluzione estiva, come detto dal presidente Agnelli in settimana, non è accettabile l’attuale posizione pur con il rinnovo attuato.
Sul banco degli imputati non và solo l’allenatore ma anche i giocatori in primis Chiellini reo di un fallo ingiustificabile per chi già ammonito e giustamente sanzionato con il secondo giallo, quando la Juventus soccombeva e aveva bisogno di tutti gli uomini.
I bianconeri pur ridotti in 10 hanno tentato l’assalto al fortino eretto da Di Francesco ma le iniziative sono nate solo da giocate personali di Dybala o Pogba. Troppo poco per impensierire Pegolo, sarebbe servita la presenza di Mandzukic (praticamente assente ingiustificato) e più spinta da Cuadrado costretto dall’inferiorità numerica a retrocedere in mediana.
A nulla sono valsi gli ingressi dell’ex Zaza e di Hernanes, i bianconeri escono sconfitti e devono pensare a rislire posizioni ma attualmente non al tricolore.
Lascia sgomenti, cosi descrive lo stato d’animo Buffon a fine gara, l’attuale situazione e forse la decisione del ritiro maturata a fine gara può servire per ritrovarsi.
Migliori in campo: Dybala e Barzagli.