Si materializza al 92’ la più atroce delle beffe. Il Frosinone (ultimo in classifica con zero punti) pareggia a Torino e riporta la Juventus nel limbo dell’anonimato di centro classifica con 5 punti in 5 partite. A questo score disastroso fa riscontro una situazione tattica e mentale ancora da costruire.
La Juventus non è ancora la squadra solida e onnivora degli anni scorsi. Troppi giovani e troppo acerbi (centrocampo Pogba, Lemina e Sturaro tutti ’93), ancora incapaci di gestire il ritmo partita, bene quando si accelera male quando si deve contenere.
La vetta ora è sempre più lontana e bisogna, in questo momento, essere realisti e parlare di posto champions più di altre conquiste. Fa male per uno juventino ma il raziocinio deve ogni tanto prendere il posto del cuore.
Il primo tempo bianconero non è molto incisivo, i ritmi sono bassi, si opta più per la giocata spettacolo che per la concretezza. A svegliare la Juve ci pensa il Frosinone che prima centra il palo poi reclama per un rigore che poteva starci.
Gli scampati pericoli accendono la Juve che aumenta i ritmi e verticalizza di più. Le occasioni aumentano ma la mira scarseggia come quella di Pogba che la 40’ centra la traversa. Molto più determinata la Juve del secondo tempo anche grazie ai cambi di Allegri.
L’ingresso di Dybala accentua la spinta offensiva e dopo appena 5’ arriva il gol di Zaza (che poco prima aveva centrato la traversa). Il gol galvanizza i bianconeri che costruiscono numerose occasione avendo però il grosso demerito di non concretizzare e al 92’ vengono ingiustamente puniti.
Migliori in campo: Lemina e Cuadrado.