Doveva essere una giornata di festa, con invitato insidioso il Napoli che avrebbe potuto scalfire l’entusiasmo che da giorni contagia il mondo bianconero, e festa è stata. Prima, durante e soprattutto dopo la partita.
La Juventus non ha lasciato niente ai partenopei assetati di punti per raggiungere un posto Champions. Insaziabile e tremendamente forte. Una forza mentale accompagnata da una brillante forma atletica che permettono vittorie anche schierando buona parte di seconde line.
La partita è stata sempre in mano ai ragazzi di Allegri. Lo schieramento iniziale ha seguito la logica del turnover dell’ultimo periodo. Dentro Ogbonna, Sturaro, Coman il redivivo Asamoah ed il nuovo idolo del popolo bianconero Padoin.
Juventus padrona del campo che ha gestito a proprio piacimento i ritmi di gara concedendosi spesso anche colpi d’accademia. Basta poco per sbloccare la partita, appena 13’ quando Pereyra sfrutta uno splendido assist di Coman.
Nelle poche amnesie difensiva la Juventus ha ricordato a tutti di avere anche lei dei top player in squadra. Uno di questi fa il portiere. Buffon ha dovuto in alcune occasioni fare il fenomeno. Solo un tapin da distanza ravvicinata, dopo aver respinto su rigore, è riuscito a infilzarlo.
Passaggio a vuoto a cui Sturaro ha posto rimedio al 32’ del secondo tempo su splendida azione personale. Simone Pepe ha chiuso la contesa, e salutato Juventus e Stadium, a fine gara su rigore.
Il gol più bello, emozionante e toccante è stato segnato dalla curva al 39’ del primo tempo quando un enorme striscione ha ricordato i 39 bianconeri deceduti nell’assurda notte dell’Heysel.
Migliori in campo: Buffon e Coman