Una pausa per rigenerare le batterie mentali e fisiche. La Juventus esce sconfitta dal Tardini contro il Parma regalando agli emiliani e ai sognatori una pagina da libro cuore pregna di retorica dove gli ultimi (umili e poveri) battono i primi (ricchi e presuntuosi).
I bianconeri giocano solo un tempo, e neanche con particolare veemenza, per abbandonare il campo nella seconda frazione e regalare il miracolo sportivo ai ducali. La mente arriva e va via da Parma proiettata alla Champions.
L’ampio turnover applicato da Allegri dovrebbe essere un’importante vetrina per chi, durante l’arco della stagione, ha avuto poca possibilità di giocare e mettersi in mostra. La prova viene invece fallita dai vari Coman, Llorente, Ogbonna.
La Juventus gioca a ritmi bassi, da amichevole preestiva. Il Parma è concentrato e motivato, chiude agevolmente e riparte in velocità. In questa mediocrità il sussulto per i bianconeri arriva al 32’ con Vidal che vede il suo tiro di testa respinto da Mirante.
Passano pochi minuti ed è Coman ad aver la palla gol, ma il suo tiro fa scopa con quello di Vidal; Mirante dice di no. Fine prima parte, la sosta accentua ancora di più il torpore in casa Juve. Meno tempo da giocare più la mente viaggia al Monaco.
Ripresa fotocopia del primo tempo con unica nota il gol del Parma al 15’. La Juventus non ha la voglia di ribaltare il risultato. I cambi non sortiscono alcun effetto, uno sterile predominio condito da tanta confusione. Vince il Parma, giusto così.
Migliori in campo: Marchisio e Padoin