Una mostruosa dimostrazione di superiorità. La Juventus impartisce una dura lezione di calcio alla Fiorentina e a tutta l’Italia suggellando ancora una volta la netta superiorità della squadra di Allegri lungo lo stivale italico.
A dare ancora più rilevanza alla vittoria e al passaggio del turno che porta alla finale, le condizioni rabberciate in cui i bianconeri si sono presentati al Franchi. Ai forfait di Pirlo e Pogba si sono aggiunti quelli di Tevez e Lichtsteiner.
I bianconeri hanno agito con raziocinio e tempismo. La fame di finale è stata superiore ai viola, la consapevolezza di essere superiore si è palesata in tutto l’arco della partita. La partita è stata in equilibrio 20’, il tempo che è servito alla Juventus per stanare e colpire i toscani.
Al 20’ la gara ha imboccato la strada in discesa per la fuoriserie bianconera e la Fiorentina ha fatto da intimorita sparring partner. L’ex Matri è stato lesto a sfruttare un rimpallo in mezzo all’area viola e a trafiggere Neto con un tocco d’esterno.
La Juventus ha avuto il merito e la forza di non cedere terreno e allo scadere del tempo ha raddoppiato. Morata si gira e scocca un tiro dal limite, Neto è bravo a respingere ma nulla può sul tap in dell’avvoltoio Pereyra. La finale è ipotecata.
Nella ripresa l’attesa reazione viola non c’è e la Juventus chiude definitivamente i conti con Bonucci al 14’. Gol che vidima il biglietto bianconero per la finale.
Unico neo della serata l’espulsione frettolosa comminata a Morata a pochi minuti dalla fine dall’arbitro Massa, desideroso di protagonismo gratuito.
Migliori in campo: Pereyra e Bonucci