Quando ormai il pareggio sembra sancito, quando ormai la Juventus, ridotta in dieci uomini, sembra non riuscire più a scrollarsi di dosso un buon Toro, quando ormai si arrotolano bandiere e sciarpe, lo Stadium deflagra in una gioia inarrestabile.
Mancano manciate di secondi al fischio del Sig. Orsato. Bonucci pressa alto su Benassi e recupera l’ultimo pallone giocabile. Palla appoggiata a Morata da questi a Vidal che trova al limite dell’area granata l’opposizione di Glick, il cileno tergiversa e poi fa la cosa giusta.
Keep calm and passa a Pirlo, cosi recita l’adagio impresso sulle tshirt. Cosi fa Arturo. Scarica palla a Pirlo che, da 25 metri, scaglia un bolide intriso d’effetto sull’angolo basso alla destra di Gillet. Rete che si gonfia, bomba bianconera che esplode di gioia.
Una vittoria sancita dal tiro di un grande campione, uno dei pochi fuoriclasse rimasti nella Serie A. Fino al 93’ però il derby per la Juventus era stato molta penitenza, molto affanno, qualche brivido. Forse il fato ha voluto rendere alla Juventus i punti persi contro il Genoa.
La partita era iniziata come sempre. Juventus a girar palla e granata a fare densità per chiudere gli spazi. La difesa ermetica del Toro viene scardinata al 14’ grazie ad un rigore trasformato da Vidal. Il tempo dei festeggiamenti dura però solo 8 minuti.
Il pareggio granata arriva con il gol della vita di Peres agevolato anche dalla colpevole assenza della Juve. I granata rinsaviti dal gol giocano con più determinazione e meriterebbero il pari, ma a loro manca Pirlo e quel gol da finale perfetto.
Migliori in campo: Pirlo e Bonucci.