Le uniche motivazioni che potevano esserci in una partita in cui i tre punti ormai erano ininfluenti per l’assegnazione dello scudetto erano di incamerarne altri per cercare di arrivare ai 100 punti finali.
I festeggiamenti esplosi domenica sera dopo la sconfitta della Roma a Catania hanno portato degli strascichi nella prestazione dei campioni d’Italia. Per fortuna dall’altra parte della barricata c’era un Atalanta che non aveva niente da chiedere
Conte ha dato spazio ai giocatori meno impegnati durante la stagione. Storari va in porta, Ogbonna in difesa, Peluso e Padoin lungo le fasce; in attacco rivoluzione completa con Giovinco affiancato da Osvaldo.
L’agonismo nella prima parte di gara è stato ai minimi sindacali. Qualche fiammata ma niente di che. Il vero spettacolo è stato sugli spalti dove la gioia per il 32° scudetto è esplosa già da alcune ore prima della gara.
Bisogna aspettare metà del secondo tempo per vedere la partita acquistare un po’ di velocità e agonismo. A dare la scossa ci ha pensato Tevez con il suo ingresso. E’ stato pero uno dei panchinari doc a violare la porta di Consigli.
Padoin, uno degli ex della gara, ha sfruttato il passaggio filtrante di Pogba per insaccare con un preciso tiro da fuori area. Ciliegina sulla torta l’ingresso, a pochi minuti dal fischio finale, di Pepe salutato da una lunga ovazione.
Migliore in campo: lo Juventus Stadium