La bolgia del Celtic Park s’è fatta sentire e, in alcuni momenti, è stata impressionante. La Juventus ha aspettato, fatto sfogare gli scozzesi sospinti dai sessantamila poi, cinicamente, da grande squadra, ha colpito.
Sono bastati appena 3’ per silenziare lo stadio. Un lungo lancio dalle retrovie è stato sfruttato in maniera impeccabile da Matri. Una mazzata per il Celtic che stordito dal gol subito a freddo ha attaccato a testa bassa.
Veementi e impetuose in alcuni momenti le folate offensive dei biancoverdi. Tanto impeto ma scarsa tecnica. La Juventus ha tenuto i nervi saldi e, soprattutto con Buffon sempre lesto ed attento sulle palle alte ha limitato i danni.
La ripresa s’è aperta come s’era chiuso il primo tempo. Celtic all’arrembaggio e Juventus in difesa. La palla gol per riaprire partita e qualificazione il Celtic l’ha avuta la 62’ quando Ambrose, solo a centro area, ha appoggiato su Buffon un facile colpo di testa.
Il clamoroso errore ha spento il Celtic e la Juventus, grazie al superiore divario tecnico, è divenuta padrona della partita. I bianconeri hanno aumentato il possesso palla e, con improvvise accelerazioni, scardinato la difesa scozzese.
Matri al 77’ ha servito in maniera splendida a Marchisio che, saltato un avversario, ha insaccato. 5 minuti e Vucinic sfrutta un’assist di Marchisio per chiudere la contesa.
Il ritorno non dovrebbe creare problemi, adesso subito la testa a sabato a Roma.