Fischio finale, la Juventus espugna il Barbera grazie ad un gol di Lichtsteiner, Antonio Conte corre in cerca dei suoi ragazzi. Li insegue, li chiama, li abbraccia tutti. E’ il risveglio da un brutto sogno che va celebrato insieme.
Era la sua partita. Il suo rientro è stato tanto atteso da lui, dai suoi giocatori, dai tifosi bianconeri e anche dai mass media. Finiti i nascondino nei box della stampa o nei tuguri freddi degli stadi alieni. Meglio l’umido del campo.
Il ritorno in panchina del condottiero non destabilizza il modus operandi dei bianconeri che anche da Palermo ritornano con i tre punti in cassaforte. I rosanero hanno opposto una buona resistenza ma mai impensierito seriamente Buffon.
Trascorsa la prima mezz’ora di gara tra schermaglie a centrocampo e alcune conclusioni velleitarie ma poco concrete dalla distanza, il Palermo comincia a pagare dazio da un punto di vista fisico e la Juventus prende il comando della partita.
La prima avvisaglia è il palo esterno colpito da Vucinic al 36°. Sempre lui tira su Ujkani in uscita. Marchiso trova l’opposizione di Munoz su un violento tiro. E’ ad inizio ripresa che si concretizza la superiorità juventina.
Subito Vucinic, ancora lui, colpisce un altro palo. E’ il prologo al gol del vantaggio che segna Lichtsteiner al 5° servito magistralmente da chi? Si, ancora lui: Vucninc.
La gara finisce qui, il Palermo non c’è più e Conte e i suoi ragazzi festeggiano vittoria e rientro in panchina.