Il 12° pareggio stagionale avviene, per l’ennesima volta, in casa contro una squadra di media/bassa classifica, dopo essere passati in vantaggio con De Ceglie al 17° del primo tempo. Un film già visto varie volte.
Il Milan in serata ha mandato quattro chiari, inequivocabili messaggi in un campo difficile come quello di Palermo. La Juventus ha arrancato e, forse, ha confermato quello che Conte va dicendo da diverso tempo: non è ancora attrezzata per vincere il campionato.
Il Chievo ha disputato una bella partita meritando il pareggio e, soprattutto, nel finale ha mostrato una maggiore brillantezza fisica. Di Carlo ha indovinato i cambi; Conte si è perso, vuoi per gli infortuni, vuoi con scelte errate.
Vucinic si è trascinato in campo irritano il pubblico che per la prima volta quest’anno ha fischiato. Ci si aspettava la sua sostituzione con Del Piero ma il pareggio al 31° del Chievo ha cambiato i programmi.
Oltre ai cambi tardivi o di difficile comprensione (Caceres per Marchiso?), la Juventus ha palesato tutti i limiti di un attacco poco prolifico. Questa volta le recriminazioni sulle palle gol sono anche poche.
Padoin due volte e Pirlo con un potente tiro da fuori a fine partita le uniche occasioni da menzionare. Troppo poco se poi Bonucci non riesce a fermare il tiro non irresistibile di Dramè.
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