La prima partita amichevole di una certo spessore, vuoi per gli avversari, gli spagnoli del Betis Siviglia, vuoi per un bel po’ in più di lavoro sulle gambe e sulla testa, porta in casa juventina più zone grigie che bianche.
Finisce in parità 0-0 ma il pallino del gioco e le migliori occasioni sono state degli iberici. Lo scetticismo che accompagna l’impostazione di gioco di Conte, lo spregiudicato 4-2-4, ha trovato conferme a Salerno.
Quando gli avversari prendono palla la Juventus è numericamente inferiore a centrocampo e non riesce ad arginare le folate offensive avversarie. Il possesso palla spagnolo non ha trovato argini adeguati.
C’è ancora tanto da lavorare per assimilare lo schema audace, di stampo zemaniano, come quello che stà insegnando Conte. Il problema è che all’inizio del campionato mancano pochi giorni e i banchi di prova sono solo due.
Manca ancora qualche elemento che sia in grado di interpretare meglio di chi ha giocato ieri la nuova filosofia calcistica di Conte. Il viola Vargas dovrebbe essere l’uomo giusto sulla corsia sinistra.
Resta però la sensazione che l’unico top player acquistato in questo calcio mercato risulti depotenziato da questo schema. Pirlo non può infatti cantare e portare la croce. Non ci stupiremo se in corso d’opera si passasse a un più sicuro ed efficace 4-3-3