Tutto è andato come si paventava in questi giorni e come le voci di corridoio avevano ampiamente previsto. Il Consiglio Federale ha deciso di non decidere sulla revoca dello scudetto 2006 richiesta dalla Juventus.
Il Presidente Abete, neo Don Abbondio asservito al padrone di turno, ha pavidamente e felicemente accolto le tesi della commissione giuridica, da lui stesso istituita, che ha dichiarato inammissibile il ricorso bianconero.
Il potere nerazzurro nelle stanze federali è forte. Dall’esplosione della farsa di calciopoli 2006 la squadra di Moratti ha acquisito un’immunità e un'impunità invereconda, sia fuori che dentro il campo (andiamo a rivederci alcune moviole di questi ultimi campionati?).
Con l’avvento alla Presidenza di Andrea Agnelli la Juventus ha, finalmente, deciso la fine del periodo in cui il fioretto e i sorrisi dovessero essere le armi con cui battagliare per rivendicare i propri diritti e, soprattutto, per ottenere la restituzione del maltolto.
Tutti i passi che la società vorrà percorrere per ottenere giustizia, sia nei tribunali sportivi che in quelli civili, troverà il pieno appoggio dello Juventus Doc Alex Del Piero. Il senso di rabbia per l’ennesima ingiustizia subita è ancor più accresciuto.
Gli anni passati tra la Serie B e una difficile ricostruzione non ci verranno restituiti. I danni economici e patrimoniali subiti vanno invece quantificati e fatti restituire, anche a costo di far saltare il banco (FGCI).
Una domanda Presidente Agnelli: la FIAT è sponsor della FGCI, è ancora opportuno dare soldi a una simile, inetta, organizzazione?