Finisce in maniera amara e beffarda la rincorsa Champions della Juventus. Doveva essere una Pasqua serena e, visti i risultati del pomeriggio, un rilancio in chiave Europea insperato sino a poche giornate fa.
Resteranno molti rimpianti in questa stagione. Troppe volte quando le squadre davanti hanno rallentato la Juventus ha frenato. Saltano fuori così ancora una volta i limiti strutturali di questa rosa e anche dell’allenatore.
Anche Del Neri ha le sue responsabilità. Sostituire Del Piero che trascinava la Juventus e che nessun segno di stanchezza aveva dato è apparso alquanto azzardato. Tutti s’aspettavano che Pepe prendesse il posto di uno spento Krasic.
E’ mancata la cattiveria e la convinzione di vincere. In vantaggio di 2 gol grazie alla doppietta Del Piero, giocando in casa contro un squadra che in 16 trasferte ha segnato solo 8 gol il risultato và portato in porto senza soffrire.
Poche le attenuanti. Bergonzi, ancora lui, quando arbitra la Juventus si dà all’arbitraggio creativo. Prolunga di 2 minuti il recupero e inventa un fallo di mano di Felipe Melo in barriera. Ma questa è la sola unica scusante.
Una squadra con un tasso tecnico notevolmente superiore all’avversario deve saper gestire ed addormentare la partita. Se poi non si riesce a concretizzare un contropiede con una situazione di 4 bianconeri contro 1 etneo: l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!