Si sgonfia la Juventus nel Salento. I tanti proclami della settimana successiva alla vittoria contro l’Inter sono, per l’ennesima volta, miseramente naufragati. Lo ripetiamo dall’inizio stagione: poche chiacchiere e lavorare.
Si allontana quel 4° posto che diventa sempre più un miraggio e che anche alla luce della insulsa prestazione di Lecce è giusto che vada appannaggio di squadre che in campo mettono passione, cuore, grinta e gambe.
La Juventus è scesa in campo con la convinzione che la vittoria contro il Lecce fosse solo una formalità. La pseudo gita in terra pugliese è invece stata una mazzata tremenda e una schiaffo alla presunzione bianconera.
Contro i giallorossi pugliesi è scesa in campo la stessa formazione iniziale che ha sconfitto l’Inter. Da subito si è palesata la lentezza e l’inconsistenza della retroguardia bianconera di fronte alle veloci incursioni di Di Michele e compagni.
In una di queste, dopo appena 12’ di gioco, Buffon ha toccato palla fuori area ed è stato giustamente espulso. Per far posto a Storari è uscito Krasic ma neanche lo svantaggio numerico ha scosso la Juventus dal torpore e dal lassismo.
Passa così al 32° il Lecce con Mensbah che ritrovatosi tutto solo davanti a Storari e non ha sbagliato. Raddoppiano subito ad inizio ripresa i pugliesi per poi controllare agevolmente la gara. Della Juventus nessun segnale neanche dopo che viene ristabilita la parità numerica con l’espulsione di Vives.