Esce sonoramente ridimensionata la Juventus dallo scontro al vertice con il Napoli. La sconfitta casalinga con il Parma dell’Epifania era stata giustificata con la sfortuna (infortunio Quagliarella) e con l’espulsione di Melo.
L’innesto del bravo Toni, uno dei pochissimi a salvarsi, non basta per tenere il ritmo dei partenopei. Del Neri prova a sistemare la difesa inserendo Grygera e Traorè sulle fasce, ma sono proprio i due ad avere le responsabilità maggiori sui gol.
Non parte male la Juventus che riesce a controllare le sfuriate campane e, con il duo di pivot Toni e Amauri lascia sempre in apprensione la retroguardia del Napoli. La sfide viene però decisa sulle corsie laterali.
Maggio e Hamsik a destra, Dossena e Lavezzi a sinistra annientano i dirimpettai bianconeri e un Super Cavani sfrutta al meglio i cross prodotti dai propri compagni segnando nel primo tempo al 19° e al 25°.
La reazione juventina si concretizza al 23° quando Toni, su calcio d’angolo, insacca. Tutto inutile perché il mediocre e casalingo Morganti annulla per presunto fallo dello stesso attaccante sul De Sanctis autore di uno buona sceneggiata napoletana.
Nella ripresa il Napoli triplica al 8°, sempre con Cavani. Del Neri prova a cambiare la squadra inserendo Grosso, Del Piero e Motta ma la Juventus non c’è. Troppo lenta, troppo sfiduciata non riesce ad impensierire mai il Napoli.
La lotta Champions è ancora aperta ma bisogna lavorare lavorare lavorare