Cresce il ragazzino partito dalla parrocchia di Saccon passando per il San Vendemiano fino a calcare gli stadi di tutto il mondo vincendo tutto quello che il calcio propone come trofei. Anche una stagione in Serie B.
I valori acquisiti in gioventù, grazie all’educazione e agli insegnamenti impartiti in famiglia, hanno temprato l’uomo che, unito al dono di due piedi fatati, è diventato un campione unico.
Un campione senza maglia e senza età. Uno di quei rarissimi simboli da esportare ad ogni latitudine come esempio per le generazioni future: con Alex includiamo Paolo Maldini, Gianfranco Zola, Javier Zanetti.
Battuti tutti i record, dalle presenze ai gol segnati, con la sua irriverente e gioiosa linguaccia a fare da slogan alla felicità sua e dei milioni di fan/tifosi, resta ancora un passo da fare, il più importante: decidere cosa fare da grande.
Il rinnovo del contratto ancora non è arrivato, non crediamo ci saranno problemi in tal senso, le due parti, Juventus/Del Piero, sono inscindibili. L’indecisione è: dietro una scrivania, Mister su una panchina o ancora condottiero bianconero?
Certo sarebbe delittuoso non vedere una sua punizione, la sua linguaccia, Sonia e bimbi gioire e coniare nuovi striscioni nel nuovo magnifico Stadio della Juventus. Presentato come Stadio per la famiglia, nascerebbe senza il Padre più nobile.
Pensaci Alex, regalaci ancora qualche anno di linguacce….AUGURI